Epic Games ha annunciato ufficialmente un ridimensionamento del personale che lascerà più di 1000 sviluppatori senza lavoro. I margini di guadagno sempre più sottili avrebbero forzato la mano ai vertici dell’azienda, che è universalmente conosciuta grazie a Fortnite e alla campagna di giochi gratis riscattabili sull’Epic Games Store (ecco quelli di questa settimana).
Il licenziamento di massa interesserà circa il 16% dell’attuale forza lavoro, e nella lista si possono notare alcuni nomi di alto calibro: tra le “vittime” c’è buona parte del team di Fall Guys, ma anche la piattaforma di distribuzione musicale Bandcamp, che era stata acquisita giusto nel maggio di quest’anno.
A comunicare il drastico riassesto è stato Tim Sweeney, CEO e fondatore di Epic Games, che in una lettera interna ha spiegato di aver esplorato senza successo altre opzioni per ridurre le spese. Dopo aver realizzato che i suoi “investimenti in un ecosistema Fortnite ispirato al metaverso” erano “irrealistici”, si è visto costretto a lasciar andare una fetta di dipendenti per far fronte ai troppi costi.
Il futuro di Epic Games dopo i licenziamenti
Secondo Sweeney, Epic dovrà adattarsi all’evoluzione del mercato che il consiglio di amministrazione sperava di sopportare stringendo i denti e proseguendo a testa bassa. “Fortnite sta crescendo di nuovo, (ma) la crescita è guidata principalmente dai content creator,” che devono essere seguiti attivamente dall’azienda e richiedono perciò un impegno non indifferente, anche sotto il profilo economico.
Questa “condivisione dei guadagni” con la community contribuisce ad assottigliare i margini già indeboliti dalle numerose —e forse troppo ambiziose— acquisizioni inorganiche, che evidentemente sono più un impiccio che una risorsa; insomma Sweeney si è accorto di aver morso più di quanto poteva masticare. Un’epifania simile si era abbattuta sul CEO di Niantic, quando a luglio dovette licenziare il 25% della sua azienda dopo le performance deludenti di Pokemon GO.
Sweeney è consapevole che la riduzione d’organico potrebbe ritardare alcuni progetti, ma nella sezione FAQ della lettera interna pone già dei paletti ferrei. Le priorità rimangono la nuova stagione classificata di Fortnite ed il capitolo 5, il cui calendario rimane inalterato. Accanto al battle-royale, tra le maggiori preoccupazioni di Epic Games si leggono anche Rocket League, Fall Guys, e i servizi per gli sviluppatori come Unreal Engine (che non si esita a definire “il miglior motore di sempre”), Sketchfab, ArtStation, e il progetto MetaHuman.
A ottobre si terrà un grande e importantissimo meeting, che servirà a inquadrare con più precisione il nuovo piano di business e le priorità dell’azienda — che senza dubbio continueranno a supportare i progetti di terze parti per Fortnite, ormai vitali per i conti di Epic Games. Inoltre, Sweeney ci tiene a far sapere che i dipendenti “eliminati” non verranno cacciati per strada: sono già stati preparati i fondi per continuare a pagare gli sviluppatori (e i loro piani di healthcare) per sei mesi dal momento del licenziamento.