Si dice spesso che i manga e gli anime sono ormai un fenomeno mondiale. Ma cosa vuol dire esattamente mondiale? Non è facile restituire esattamente la portata e l’importanza di tutte le cose che a noi appaiono quasi scontate.
La cultura dell’intrattenimento made in Japan si è ormai radicata, in modo trasversale, ovunque, assumendo sempre maggiore spazio all’interno della vita quotidiana e sociale e persino della politica attiva a livello globale.
Nel 2019, in Cile, in ottica politica anti-conservatrice, internazionalista e femminista è nata la cosiddetta Otaku Antifa Brigade, con l’intento di “ripulire” il buon nome degli Otaku di tutto il mondo, considerati dei maschilisti, sciovinisti, e retrogradi. Fra gli obiettivi della Brigada, la pianificazione di una rivoluzione portata avanti mediante cosplay, sigle in giapponese e distintivi colorati.
Durante la Crisi politica del Perù di tre anni fa si registrò la nascita del cosiddetto Frente Otaku Peruano. Si trattava di una realtà studentesca sorta in risposta al governo presieduto da Manuel Merino. In strada si cantava “La revolucion serà otaku o no serà”.
Nel 2022 nuove proteste contro Dina Boluarte che, sostenuta dagli Stati Uniti, ha sostituito il Presidente eletto Pedro Castillo. Il governo della Boluarte, che ha legami con l’estrema destra peruviana, è stato salutato da una serie di manifestazioni spontanee duramente represse dai militari, alcune delle quali hanno visto la partecipazione degli Otaku ispanoamericani. Il Frente Otaku Peruano oggi non sembra essere più attivo, ma si segnala la presenza di una pagina Facebook ancora online con tanto di manifesto politico intitolato El camino del Otaku.
Sempre in Sudamerica, stavolta in Colombia, nel 2021 manifestanti vestiti da personaggi di Attack on Titan e One Piece hanno protestato contro la politica fiscale del governo presieduto da Ivàn Duque. In Cina qualche settimana fa è stato eretto un piccolo memoriale per un amato personaggio del franchise di Oshi no Ko. Più prosaicamente, nel nostro Paese, nel corso di una puntata di Striscia la Notizia le Veline hanno ballato uno stacchetto con una correzione digitale che le faceva somigliare a dei personaggi anime. Ma non sono lontani i tempi in cui la nostra Premier Giorgia Meloni postava sui social illustrazioni di lei in versione manga, la wave della cosiddetta “Meloni-chan” che oggi tanti di noi sembrano aver scelto di dimenticare.
Vola alto, mio Re
Circa una settimana fa, il mondo degli Otaku di tutto il mondo è stato scosso da uno degli eventi di maggiore impatto degli ultimi anni dal punto di vista della cultura manga: alla fine di un combattimento serrato, complesso e pirotecnico, l’amatissimo personaggio di Jujutsu Kaisen, lo Stregone Satoru Gojo è morto, sconfitto (veramente in un modo che non è ancora chiarissimo) dal Re di Maledizioni Ryomen Sukuna. Tutto questo mentre, in contemporanea, gli spettatori dell’anime assistevano al suo imprigionamento all’interno del Reame Prigione nel corso della seconda stagione di Jujutsu Kaisen.
Pazienza, direte voi. E invece no, perché in tutto il globo terracqueo milioni di persone hanno vissuto l’evento editoriale come un lutto personale, un trauma destinato a gettare una lunga ombra, o semplicemente una scorrettezza inaccettabile da parte dell’autore Gege Akutami. Su Twitter Akutami ha ricevuto minacce pesanti e un’autentica shitstorm.
Intanto in Cile, e precisamente a Santiago del Cile, i fan di Jujutsu Kaisen hanno trasformato un cartellone pubblicitario dell’anime in un memoriale con foto, messaggi e fiori all’interno della Metropolitana cittadina.
Da principio la direzione della Metropolitana di Santiago ha lasciato un messaggio sui social ringraziando la comunità Otaku e specificando che i fiori sarebbero stati rimossi ogni giorno alla fine del turno, così come qualunque oggetto ostacolasse il passaggio degli utenti. Tra i messaggi più strazianti, alcuni sono diventati subito virali sui social: “Rubati il cielo”, “Vola alto mio Re”, “Sarai per sempre l’amore della mia vita”.
Non bisognerebbe sottovalutare i fenomeni sociali, per quanto possano apparirci curiosi e persino incomprensibili. Milioni di persone nel mondo avevano eletto Gojo a modello di comportamento, faro morale e persino ideale di fascino. Ora siamo qui, in attesa della prossima rivoluzione. Che potrebbe essere nel nome di Satoru Gojo.