Gachiakuta è l’ennesima dimostrazione della mangamania che ha pervaso il nostro paese da qualche anno a questa parte o, al contrario, una lettura valida che va quindi recuperata appena possibile? Questa è la domanda che mi sono fatto quando ho sentito il titolo pubblicizzato a grande voce dall’editore e sui social. Incuriosito, ho quindi indagato un po’.
Il nuovo manga di Star Comics è ancora giovane: comincia a essere serializzato solo nel febbraio 2022 su Weekly Shonen Magazine e conta al momento (in Giappone ) sette volumi. Nel corso di questo anno e mezzo è comunque riuscito a farsi notare con ottimi dati di vendita e buonissimi pareri da parte dei lettori e della critica.
Ho letto il primo numero e mi sono fatto allora un’idea, vediamo quindi i pregi e i difetti di questo volume in uscita proprio questa settimana. Piccola nota prima di iniziare: l’articolo non contiene spoiler, non in misura maggiore di quanto potreste leggerne sul retro dello stesso volume o sulla descrizione del prodotto su internet, almeno.
Spazzatura e sentimenti
Il giovane Rudo viene gettato nel baratro, una sorta di immensa discarica abissata, a causa di un crimine che non ha compiuto. In questo luogo ostile dove va a finire tutta la spazzatura farà la conoscenza di un ripulitore, scoprendo così di poter utilizzare la forza vitale che risiede all’interno degli oggetti vissuti. Il suo desiderio? Tornare in superficie per farla pagare a chi l’ha incastrato.
La prima cosa che balza all’occhio leggendo questo manga è il disegno: vivace, personale, dinamico e sinceramente lodevole per un esordiente al suo primo lavoro. I dialoghi non affollano le pagine, che trovano il giusto respiro e si sfogliano con piacere senza tanti intoppi. Riuscirete a leggere il primo volume a una velocità record, e questo è un grande punto di forza, per qualsiasi fumetto o manga in generale.
Venendo alla storia, invece, ci troviamo di fronte alle classiche premesse da manga shonen: un protagonista malvisto a cui va tutto storto, un mondo ostile diviso in fazioni, un potere che va scoperto e controllato, il desiderio di portare l’equilibro dove domina l’ingiustizia, un mentore che ci lascia e uno che ci aiuta a scoprire le novità, e così via.
Non ci sono in questo primo volume delle novità sostanziali nel genere in grado di farci applaudire: è un manga shonen nel senso più classico del termine, quasi da manuale, ma questo non è un vero e proprio difetto: è il genere a cui appartiene e alla fascia di pubblico a cui si vuole proporre non potrà far altro che piacere.
Il mondo dove è ambientata la storia è ben caratterizzato (nonostante il topos della divisione “sopra” e “sotto” sia ormai un po’ troppo abusato), mentre i poteri dei ripulitori ci fanno già pensare che ci sia un buon margine per power-up e tanti nuovi risvolti per manipolare e combattere usando gli oggetti e la loro forza nascosta.
Per tirare le somme, questo primo numero di Gachiakuta non è altro che un dignitosissimo manga shonen disegnato con grande mestiere. Si legge bene e intrattiene, ma non aspettatevi chissà quale rivoluzione per il genere di riferimento. Mi sento di consigliarlo a chi magari non ha letto chissà quanti fumetti e quindi può più facilmente essere trascinato nella storia con facilità. Per i veterani, invece: sono cose che abbiamo già visto, però una sfogliata veloce potrebbe comunque convincervi.
Date le buone vendite nella terra d’origine e le lodi di Atsushi Ohkubo (autore di Soul Eater e Fire Force), appare evidente come l’opera riesca comunque a mantenersi su buoni livelli anche nei futuri capitoli, e forse a migliorare pure. Vi ricordiamo in queste battute finali che il manga sarà disponibile in tre edizioni: quella regular (al costo di 5,20 euro), quella variant (al costo di 12,90 euro) e quella limited (al prezzo di 29,90 euro).
