L’RPG strategico è un genere decisamente variegato. Nel corso degli anni tante software house e serie hanno offerto la loro versione del genere, con meccaniche peculiari e ambientazioni diverse. E da vent’anni a questa parte una serie su tutte prende il genere e lo fa suo in maniera veramente unica. Stiamo ovviamente parlando di Disgaea di Nippon Ichi Software. Nata nel 2003 con Disgaea: Hour of Darkness, la serie si arrichisce per il ventesimo anniversario con Disgaea 7: Vows of Virtueless.
Il gioco arriva a soli due anni di distanza dal predecessore. Probabilmente non solo per l’anniversario, ma anche perchè il predecessore non è mai riuscito a conquistare veramente i fan della serie, lasciando l’amaro in bocca dopo che l’attesa era stata di ben sei anni dall’acclamato quinto capitolo. Serviva quindi tornare e celebrare nel migliore dei modi.
Disgaea 7 ci porta nel mondo di Hinamoto, un alternativo Giappone feudale dove gli eccentrici e sempre sopra le righe protagonisti intraprenderanno il loro viaggio per diventare sempre più potenti. Tra una comicità costante e senza senso e battaglie strategiche a suon di danni inclacolabili, scopriamo in questa nostra recensione se Disgaea 7: Vows of the Virtueless è riuscito a riportare sulla retta via la serie. Iniziamo.
Battaglie folli nel Giappone feudale
La componente narrativa non è mai stata protagonista nei diversi titoli che si sono succeduti nel corso degli anni. E certamente questo Disgaea 7 non fa eccezione in tal senso. La componente narrativa risulta essere più un filo guida in cui ambientare i folli scontri tattici del gioco, offrendoci un accompagnamento nel percorso verso l’endgame, vera anima del gioco.
Allo stesso tempo, però, i personaggi principali e le storie dei Disgaea sono una parte fondamentale dell’identità di questa serie. Personaggi e un umorismo sempre sopra le righe, con situazioni e dialoghi sempre costantemente esagerati e spesso demenziali. Vedere demoni e creature di ogni forma e genere interagire in tali scene regala una carica comica costante al gioco, strappando più di qualche risata e facendoci anche affezionare ai personaggi principali.
In Disgaea 7: Vows of the Vitueless seguiremo le vicende del demone guerriero Fuji e della ricca e giovane Pirlika, giunta a Hinomoto in quanto fan viscerale di questo mondo. Costituito da diversi netherworlds, Hinomoto è un mondo ispirato prevalentemente al Giappone feudale, dove un tempo tutta la popolazione seguiva la via del bushido. Almeno finché il controllo del mondo non è stato preso da uno Shogunato corrotto.
Nonostante le proprie differenze, e ciascuno con una motivazione diversa, Fuji e Pirilika decidono di unire le proprie forze per combattere lo Shogunato corrotto. Per farlo non avranno bisogno solamente di stringere nuove alleanze, ma anche entrare in possesso delle sette Founding Wapons, armi infernali utilizzabili solamente da coloro che verranno scelti dall’arma stessa.
Un incipit insomma molto semplice ma intrigante. Come già premesso la narrazione non è che un accompagnamento in un’avventura come questa, eppure Disgaea 7: Vows of Virtues ci ha offerto una storia molto intrigante e divertente, capace di sfruttare e amalgamare l’ampio cast di personaggi principali e offrendo anche alcuni colpi di scena molto interessanti.
Nel gioco non è presente l’italiano, sfortunatamente. L’inglese utilizzato è però molto semplice e non dovreste avere troppi problemi a muovervi all’interno del gioco.
La campagna principale di Disgaea 7 l’abbiamo trovata ben dosata nella sua durata e nella difficoltà, permettendo ai giocatori di raggiungere l’endgame di gioco in tempi validi e senza eccessivi patemi d’animo.
Uno strategico da numeri a otto cifre
Ora che abbiamo affrontato l’aspetto narrativo del titolo, è arrivato il momento di parlare effettivamente del gameplay. Come abbiamo detto in apertura la serie di Disgaea è un simbolo nel mondo degli RPG strategici. Ciò che però la rende totalmente diversa da qualsiasi altro gioco, sono le potenzialità di potenziamento a disposizione del giocatore. Se un normale RPG solitamente trova nel 99 il livello massimo dei personaggi e in numeri a cinque cifre il massimo dei danni, Disgaea esagera e ci offre un level cap al livello 9999 e danni nell’ordine dei miliardi (no, non abbiamo sbagliato a scrivere). Il farming e il potenziamento delle proprie unità è il cuore dell’esperienza di Disgaea e il motivo per cui i contenuti post-game sono il vero banco di prova del titolo.
Per raggiungere quelle cifre il giocatore ha a disposizione davvero tantissimi sistemi e meccaniche. E prima di descrivervele vogliamo soffermarci proprio su questo elemento. Disgaea è una serie che ha appena festeggiato il proprio ventesimo anniversario. A partire dal primo gioco la formula non è di fatto mai cambiata. La serie è cresciuta, evolvendo gioco dopo gioco, aggiungendo meccaniche e sistemi alla formula. Ciò comporta che approcciare oggi la serie, magari proprio con Disgaea 7, non è impresa facile.
Il neofita si ritrova investito da una quantità di informazioni e dati travolgente e Disgaea 7 fa davvero poco per aiutarlo. E per aiutare non intendiamo assolutamente semplificando o snellendo le meccaniche che rendono la serie ciò che è, ma spiegandole meglio. Ogni volta che ci troviamo davanti a una nuova meccanica o funzionalità, Disgaea 7 mette il giocatore davanti a decine di slide di testo da leggere per comprendere. Riteniamo che i tutorial testuali siano una di quelle cose che in un gioco moderno andrebbe superata in favore di tutorial più “attivi”. Meglio guidare il giocatore facendogli mettere in pratica in tempo reale la nuova meccanica, in un gameplay guidato e limitato ma attivo. Speriamo veramente che nei titoli futuri Nippon Ichi Software possa aiutare maggiormente i neofiti a entrare nei sistemi della serie, così da far apprezzare questi giochi ad ancora più persone.
Tornando al gioco, Disgaea 7 si struttura in diversi scenari da affrontare. Su un campo di battaglia diviso a griglia, dovremo scegliere le unità da mandare in campo per fronteggiare quelle nemiche. Qui avremo a disposizione attacchi base, oggetti e abilità per fronteggiare gli avversari. Fondamentale usare gli attacchi in team, eseguibili attaccando con un personaggio mentre è affiancato da altri alleati. E non dimentichiamoci del lancio. In Disgaea 7 potete letteralmente prendere un’unità nemica, alleata o un oggetto e lanciarli, con lo scopo di fare danno oppure superare ostacoli.
Veniamo quindi al potenziamento delle nostre unità. Oltre ai personaggi unici principali, avremo la possibilità di reclutare unità generiche, scegliendo tra ben 45 classi disponibili, tra ritorni e quattro classi nuove (Big Eye, Bandit, Maiko e Zombie Maiden). Reclutando una nuova unità potremo sceglierne nome, colorazione, livello, qualità delle statistiche di base e voce, sbloccando maggiore scelta e possibilità progredendo nel corso del gioco. A questo punto il primo step di potenziamento è abbastanza semplice. Acquistiamo l’equipaggiamento e le armi, sfruttiamo il negozio delle skill per insegnarne qualcuna e siamo pronti a combattere.
Ma così facendo non raggiungeremmo di certo il massimo potenziale delle nostre unità. Ecco allora che diventa fondamentale fare una visita alla Dark Assembly, un tribunale dove potremo fare delle proposte di vario tipo. Dal chiedere di sbloccare nuove funzionalità nell’hub di gioco, al ricevere il triplo dell’esperienza nel prossimo scenario a reincarnare la propria unità. E proprio questa meccanica nasconde buona parte del segreto di Disgaea. Reincarnare un personaggio significa riportarlo al livello 1. Una volta fatto, però, il personaggio rinato avrà statistiche di base decisamente migliorate e manterrà tutte le skill arma, magiche e le evilties non native (abilità passive dell’unità). Inoltre, le unità generiche potranno anche cambiare classe, permettendoci di creare degli ibridi molto interessanti. I personaggi unici, invece, riceveranno aumento del 5% permanente a tutte le loro abilità. È possibile reincarnare un’unità fino a sei volte.
Abbiamo poi altre funzionalità utili, come l’Item World. Tramite questa meccanica, potremo scegliere un nostro equipaggiamento e affrontare una serie di scenari generati casualmente. Più andremo a fondo negli scenari, più potenzieremo l’oggetto che abbiamo scelto. Oltre a farci potenziare le nostre armi, è un ottimo modo anche per livellare le nostre unità. E sempre nel leveling viene in nostro aiuto il Juice Bar, grazie al quale potremo distribuire l’esperienza e il mana in eccesso raccolti giocando a un’unità a nostra scelta.
Le opzioni insomma per costruire le vostre unità non mancano davvero. Il limite è solo il tempo e la fantasia, creando build contorte e sempre più potenti a ogni reincarnazioni. Disgaea 7: Vows of Virtueless propone ancora una volta in modo eccellente una formula rodata e capace di appassionare, una volta che si è entrati nei sistemi.
Le novità di Disgaea 7 e il mondo di Hinomoto
Ma oltre a riproporre sistemi passati, Disgaea 7: Vows of Virtueless propone anche diverse novità davvero interessanti, capaci di aggiungere ulteriore pepe sia nella preparazione dello scontro sia sul campo di battaglia. E la prima di queste novità è la meccanica di Jumbification. Durante gli scontri ogni attacco subito andrà a caricare un indicatore. Una volta caricato, potremo attivare questa meccanica rendendo gigante una delle nostre unità. Un’unità “jumbificata” apparirà gigante ai lati dell’arena e avrà la possibilità di colpire in qualsiasi punto dell’arena con straordinaria potenza. In questa forma le unità avranno abilità esclusive della Jumbification, variabili a seconda della classe del personaggio.
Abbiamo apprezzato particolarmente questa nuova meccanica, non solo per la spettacolarità che offre, ma anche e soprattutto per le implicazioni strategiche che porta allo scontro. La trasformazione dura tre turni (o fino alla sconfitta dell’unità) e scegliere il momento giusto per usarla può essere fondamentale. Soprattutto perché anche i nostri avversari in alcuni casi potranno sfruttarla e fronteggiarli senza il nostro “gigante” potrebbe essere abbastanza complicato.
La seconda novità è rappresentata dalla Hell-Mode, che permetterà ad alcuni personaggi di entrare in uno stato potenziato. I vantaggi offerti da questa forma, così come le condizioni per sbloccarla, variano a seconda del personaggio. Seppur meno impattante della Jumbification, anche la Hell-Mode può offrire un grande aiuto strategico. E il fatto che i criteri d’attivazione portino a giocare l’unità in maniera un po’ diversa ci ha fatto apprezzare ancora di più questa nuova funzione.
Eppure, nonostante il nostro apprezzamento per la Jumbification e la Hell-Mode, lo scettro di migliore novità ci sentiamo di darlo alla Item Reincarnation. Abbiamo parlato prima di quanto sia importante reincarnare le nostre unità per renderle ancora più potenti. Disgaea 7 ci permette per la prima volta di farlo anche con gli oggetti. E lasciateci dire, è un tunnel di follia da cui non uscirete più. Reincarnando un oggetto potremo preservare le sue abilità e statistiche originali, ma mutarne la “categoria”. Potremo quindi trasformare un’armatura in un’arma, mantenendo però le caratteristiche dell’armatura. O ancora, trasformare un cibo in un’arma, che quindi potrete mangiare all’occorrenza. Perchè farlo? Non lo sappiamo. Ma vi fa capire che il limite è veramente solo la fantasia. Un’aggiunta davvero di qualità.
Infine, anche se non è una vera e propria novità, tornano riviste e migliorate le Auto Battle. Grazie a questa meccanica potremo far rigiocare all’IA scenari già completati. E grazie a un sistema d’istruzioni, veramente simile ai gambit di Final Fantasy XII, potremo ottimizzare al meglio le azioni delle nostre unità. La cosa sarà necessaria non solo per questioni di tempo, ma anche perchè ogni turno passato in Auto Battle consumerà il Poltergas, letteralmente il carburante per sfruttare la meccanica.
Dopo aver parlato di tutte le meccaniche di gameplay del titolo, vogliamo dedicare questa chiusura al mondo di Disgaea 7: Vows of the Vitueless. Il netherworld di Hinomoto ha davvero un grande stile, con le ambientazioni del Giappone feudale che fanno da sfondo alle nostre battaglie insieme all’ottima colonna sonora. Scenari che potremo anche rivisitare senza combattere una volta completati, grazie alle Netherworld Sightseeeing. Potremo girare per gli scenari liberamente parlando con gli NPC e, magari, reclutare delle nuove unità o accettare piccole side quest.
Così come gli scenari, anche i personaggi brillano e hanno dei modelli davvero ben realizzati. Per quanto il passaggio dalgi sprite 2D al 3D sia ancora tema caldo di dibattito nella community, è innegabile che il risultato attuale è davvero piacevole, sia durante le fasi meno concitate che durante le animazioni delle mosse speciali.
La versione da noi provata è stata quella PS5. Per quanto riguarda la risoluzione e il framerate chiaramente non vi è stato alcun tipo di problema. Da segnalare però un blocco completo del gioco di 3-5 secondi ogni volta che avviene un autosalvataggio quando si ritorna all’hub da uno stage. È oggettivamente una cosa non troppo impattante, ma diciamo che su PS5 si può facilmente evitare. Siamo sicuri che potrà essere sistemata con una semplice patch.
Conclusioni
Disgaea 7: Vows of the Vitueless è il giusto ritorno sulla retta via e il miglior regalo d’anniversario che i fan potessero sperare pe rla serie. Nippon Ichi Software è riuscita a capire gli errori fatti con il sesot capitolo e ha sfornato un titolo davvero ben costruito. Le novità si integrano perfettamente nel loop di gameplay di Disgaea e forniscono alle battaglie dei risvolti strategici interessanti.
Sperando che nei prossimi titoli si possa fare qualcosa in più per aiutare i neofiti che vogliono approcciarsi a questa serie, Disgaea 7 si presenta come un gioco che soddisferà sicuramente gli appassionati. E nonostante le nostre premesse dovute, invitiamo anche i nuovi giocatori a cimentarsi se amanti degli strategici e in cerca di una variante del genere davvero unica.
Disgaea 7: Vows of Virtueless
Voto - 8
8
VOTO
Disgaea 7: Vows of Virtueless riporta sulla retta via l'acclamata di RPG strategici di casa Nippon Ichi Software, con un capitolo solido e divertente