Dopo sei anni dall’inizio del suo sviluppo, Neuralink potrà effettuare degli esperimenti sull’uomo del suo interfaccia neurale N1. L’azienda fondata da Elon Musk e altri imprenditori nel 2016 aveva iniziato i lavori sull’interfaccia computer-cervello (BCI) N1 nel 2017, e negli anni ha avuto difficoltà a ottenere i permessi dell’FDA (Food and Drugs Administration) per poter sperimentare sull’uomo.
In questi giorni l’azienda ha aperto le iscrizioni al Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface (conosciuto anche come l’acronimo PRIME) uno studio che ha l’obiettivo di testare la sicurezza dell’interfaccia N1 e del robot R1 (ossia il robot che si occuperà di impiantare il dispositivo) e valutare la funzionalità del BCI in modo da consentire alle persone paralizzate di controllare oggetti esterni con il pensiero.
Un esperimento di chirurgia robotica
In pratica si vuole fare un’operazione di chirurgia robotica per installare delle sottili sonde Utah alla corteccia motoria di una persona. Queste sonde registrano gli impulsi elettromagnetici del cervello e di trasmetterli poi via wireless all’app N1 User App, che traduce i segnali cerebrali in modo che degli strumenti esterni siano in grado di eseguire il comando.
Potrebbe essere una rivoluzione importante per la medicina, anche se lo studio comporta rischi e costi elevati. Musk la trova anche una cosa eccitante, tanto che è arrivato a parlare anche di intere coscienza caricate in rete.
Questo studio di Neuralink è dedicato principalmente a persone diventate tetraplegiche a causa di lesioni al midollo spinale o di sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Anche se la selezione dei soggetti è limitata a queste persone, la tecnologia dell’azienda potrebbe essere applicata anche su persone che soffrono di altre condizioni cliniche gravi (cecità o menomazione di arti).
Finora l’azienda ha sperimentato il suo chip cerebrale sugli animali, anche se non tutti gli esperimenti hanno avuto il successo sperato, anche perché sembrano esser stati fatti sotto di fretta. Neuralink è stata infatti sotto indagine per la morte di 1500 animali (tra cui pecore e scimmie). Musk sembra però aver dichiarato che nessuna scimmia è morta per gli esperimenti dell’azienda.