Chainsaw Man ci tiene compagnia anche questa settimana e non ci lascia sospesi nell’attesa di risposte. Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con un lungo dialogo tra Denji e Fumiko ambientato alle giostre, interrotto dall’arrivo di un “fan” dell’uomo motosega, che rivolge al protagonista il tanto atteso ultimatum: o combatti o gli innocenti nel palazzo accanto faranno una brutta fine.
Il nuovo capitolo, dal titolo “Rawr“, inizia mostrandoci i tre terroristi mentre conversano in attesa di compiere il massacro. Sono al solito personaggi fuori da ogni logica: il primo sembra un normale uomo di mezza età che si raccomanda di colpire tutti i bambini e le donne, così da far più rumore; il secondo, che poi è il diavolo con le spade, fissa l’orologio teso mentre il terzo, una sorta di anziano eternamente giovane di ottantadue anni, si vanta di essere una divinità.
Mentre le vignette si assottigliano mostrandoci lo scorrere dei secondi un bambino cade di fronte al gruppo. Giunge così a termine l’ultimatum e prima ancora che i tre possano agire li vediamo perdere braccia e gambe, tagliati di netto dallo scorrere di una lama velocissima che però lascia illeso il ragazzino, ancora a terra mentre piange.
La pagina successiva rivela la silhouette familiare che ha fatto fuori in un istante i terroristi: è Quanxi. La prima cacciatrice di diavoli, apparsa nel capitolo 54 del manga e fuori dai radar dopo gli eventi della prima serie, non lascia ai nemici nemmeno il tempo di capire come sono stati colpiti che la sfida è già conclusa.
In piedi col volto quasi affranto, dopo aver fatto scappare via i presenti che avrebbero fatto una brutta fine, guarda il bambino che s’era fatto male, ancora a terra mentre piange ed esclama un secco “rawr”, probabilmente per farlo andar sano e salvo via assieme agli altri. Riporta poi a una volante della polizia di aver liberato l’area e viene allora dato il via libera alla copertura mediatica.
Il notiziario riporta però che alcuni seguaci della chiesa di Chainsaw Man hanno aperto il fuoco contro i civili e pertanto il governo prenderà provvedimenti verso l’organizzazione, che preoccupata osserva lo speaker facendo già ipotesi su quello che verrà fuori quando troveranno le armi all’interno dell’edificio. La chiesa dell’uomo motosega sembra in subbuglio ma con un piano: raduneranno tutti i fedeli addestrati e in grado di combattere fuori dalla stanza delle preghiere, per fare cosa però non viene specificato.
Come al solito abbiamo più domande che risposte. L’attentato si è concluso come avevamo anticipato la scorsa settimana in modo del tutto imprevedibile, addirittura senza che Denji venisse coinvolto nello scontro. Non abbiamo infatti idea di come il protagonista abbia reagito alla vicenda o di cosa abbia continuato a fare durante e dopo la morte dei tre criminali. Non abbiamo nemmeno idea del perché Quanxi sia tornata in scena o di cosa abbia in mente di fare la chiesa.
Lo sappiamo, fare previsioni col nome di Fujimoto è praticamente impossibile. Per quanto ne sappiamo il prossimo capitolo potrebbe raccontare una giornata di scuola con Nayuta o mostrare alcune delle risposte alle mille domande che ci siamo fatti. Prendiamoci però un momento per parlare dei fatti nudi e crudi: lo stile grafico dell’autore.
Dinamismo puro dal tratto chiaro e pulito che non lascia niente fuori posto, ecco come viene orchestrato il rapidissimo scontro protagonista del capitolo. Al solito il sangue scorre come un fiume in piena mentre non riusciamo ancora a mettere in chiaro che cosa sta mozzando di netto le teste dei nemici. Questo, unito alla tensione scanzonata delle prime pagine, ci dona un perfetto climax troncato: aspettiamo qualcosa e veniamo accontentati, ma con qualcos’altro. E la conclusione è al solito di altissimo livello.
Vi ricordiamo come sempre che potete leggere i nuovi capitoli del manga in modo legale e gratuito sul sito e l’app di MangaPlus. Ci vediamo martedì 26 settembre con il nuovo capitolo, sempre su questa rubrica di analisi e commento della serie creata da quel folle imprevedibile di Fujimoto.
