La Commissione per la Protezione dei Dati dell’Irlanda (DPC), responsabile principale della privacy nei territori europei, ha multato TikTok per 345 milioni di euro in relazione alla gestione dei dati dei minori della suddetta azienda. Non è la prima volta che questo social finisce al centro dell’attenzione europea per le sue politiche nella gestione dei dati e dei contenuti, infatti si era arrivati a parlare di un ban che sarebbe dovuto entrare in vigore proprio in questo mese.
Questa nuova multa arriva a conclusione di un’indagine avviata ormai nel 2021, che prende in considerazione alcune funzionalità di TikTok nel periodo che va dal 31 luglio e il 31 dicembre. Nello specifico, si contesta all’azienda la gestione dei dati e dei profili dei suoi utenti al di sotto dei sedici anni. In seguito a una consultazione con il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB), la commissione irlandese ha scoperto come TikTok rendesse pubblici gli account dei minori come impostazione predefinita, esponendo automaticamente i video dei bambini a un pubblico adulto e senza filtri.
Non si è fatta attendere la “rispettosa” replica di un portavoce di TikTok, che pur tenendo in conto l’autorità della DPC, non si è detto d’accordo sulla decisione e in particolare sull’importo della sanzione, in quanto: “Le criticità sollevate dall’autorità irlandese si concentrano su alcune impostazioni e funzionalità presenti in app tre anni fa e che abbiamo modificato ben prima dell’avvio dell’indagine, come l’impostazione dei profili degli utenti sotto i 16 anni privati di default”
Le altre accuse a TikTok
Sempre nel 2020, TikTok ha lanciato il collegamento familiare, ovvero una funzionalità creata appositamente per i genitori che, tramite la loro app, possono controllare quella dei propri figli. Tra le tante opzioni, c’è il controllo dei contenuti non appropriati, la limitazione del tempo di utilizzo, la gestione delle impostazioni e anche l’applicazione di restrizioni per i messaggi diretti.
Sebbene suoni come una buona idea, la DPC avrebbe scoperto come gli account dei minori potessero essere collegati a profili che TikTok non aveva verificato come appartenente a un genitore o a un tutore. In questo modo, i minori avrebbero potuto vanificare nel giro di qualche minuto tutte le precauzioni prese dall’azienda, o peggio ancora sarebbero potute essere aggirate da qualunque adulto malintenzionato.
La decisione finale della DPC include, oltre alla multa, un richiamo formale scritto. In seguito, TikTok avrà tre mesi per riportarsi sulla giusta via e correggere tutte le criticità evidenziate. Elaine Fox, la dirigente dell’azienda che si occupa della privacy in Europa, ha tenuto a evidenziare che presto verrà implementato un nuovo sistema per la creazione degli account dei minori di 18 anni che imposterà automaticamente il profilo come “privato”. Nessuna dichiarazione è invece stata rilasciata da TikTok riguardo il collegamento familiare.