Arrivato quindicesimo nel sondaggio di popolarità proposto sul sito Ranking.net nel 2020, Choso è probabilmente uno dei personaggi di Jujutsu Kaisen ad avere avuto lo sviluppo più sorprendente nel corso degli oltre 200 capitoli pubblicati finora.
Presentato alla fine di un mini-arco narrativo chiamato Death Painting Arc, che a sua volta mostrava le conseguenze dell’incursione di Mahito nelle sale segrete della Tokyo Jujutsu High verificatosi nell’arco precedente, Choso ci è stato presentato inizialmente come un avversario dei protagonisti, in linea con l’orientamento dei suoi due fratelli Eso e Kechizu.
Da allora le cose sono molto cambiate. Choso ha portato avanti un percorso di crescita personale divenendo col tempo non solo un alleato, ma un vero e proprio fratello maggiore per il protagonista di Jujutsu Kaisen Yuji Itadori.
I Nove Dipinti Maledetti di Jujutsu Kaisen
Come abbiamo detto poco sopra, i “Cursed Wombs” sono mostrati per la prima volta nel Kyoto Goodwill Event Arc e rappresentano, insieme alle 6 dita di Sukuna recuperate assieme ad essi, l’obiettivo primario dell’attacco del gruppo di Pseudo-Geto agli Stregoni di Tokyo e di Kyoto.
Questi oggetti maledetti, che si presentano come dei piccoli feti umanoidi, possono essere impiantati in un essere umano per dare vita a una creatura che non è una Maledizione né uno Stregone, ma qualcosa di completamente diverso. I Cursed Wombs sono nove, anche se noi fino ad ora ne abbiamo visti in azione soltanto tre. La loro nascita risale all’era Meiji, quando una donna con uno speciale patrimonio genetico è finita sotto il controllo di un uomo chiamato Noritoshi Kamo, una delle tante identità rubate da Kenjaku, venendo utilizzata per generare ibridi metà umani e metà Maledizioni.
Si tratta di uno degli avvenimenti più misteriosi e significativi della macro-mitologia di Jujutsu Kaisen. La prima volta che vediamo in azione i Dipinti Maledetti è quando Eso e Kechizu incarnati attaccano Yuji e Nobara nel corso di una missione che prometteva di essere semplice.
A dispetto del loro essere dalla parte di Kenjaku, di quello che è probabilmente il grande villain di Jujutsu Kaisen, le due creature non sono prive di empatia e al contrario condividono un grande legame emotivo, al punto che Choso percepisce la loro morte nel momento stesso in cui avviene.
Dopo aver svolto un ruolo tutto sommato marginale nel corso dell’Incidente di Shibuya, essendo stato stordito dall’Espansione del Dominio di Gojo, Choso riappare nelle fasi finali di quell’arco narrativo con l’intenzione di vendicare i propri fratelli. In seguito al contatto con la carne di Yuji, tuttavia, Choso ha una vivida visione di loro due insieme a Eso e Kechizu.
Dopo averci riflettuto a lungo, giunge alla conclusione che loro devono condividere una qualche sorta di legame di sangue: difatti, i Nove Dipinti sono creature trigenitoriali, figlie di una Maledizione, di un’umana e di Kenjaku che, come sappiamo, ha partorito Yuji per dare vita a un “vessel” in grado di contenere Sukuna.
Da questa rivelazione nascerà la sua decisione di abbandonare il gruppo di Pseudo-Geto e di combattere al fianco degli Stregoni contro Kenjaku e le sue macchinazioni. Col tempo Choso diventerà un importantissimo personaggio di supporto, salvando la vita a Yuji in diverse occasioni. Da bravo fratello maggiore.
“Vivi da essere umano”
Non è probabilmente casuale che tutti i Dipinti Maledetti mostrati sinora utilizzino tecniche di attacco legate al sangue: la loro caratteristica più importante, infatti, è il legame fraterno che li unisce.
Ovviamente, dietro la scelta di Choso di tradire Kenjaku non c’è soltanto la scoperta che Yuji è anch’egli una sorta di Dipinto: Choso sceglie di attaccare Pseudo-Geto e schierarsi dalla parte degli Stregoni soprattutto in seguito alla rivelazione che Kenjaku era, di fatto, Noritoshi Kamo, l’uomo responsabile della loro nascita e di conseguenza del loro secolare dolore.
I Cursed Wombs infatti hanno percepito ogni attimo di questi 150 anni trascorsi sotto forma di Oggetti Maledetti. Senza un corpo, senza la possibilità di vivere nel mondo esterno, non avevano nient’altro se non sé stessi. Dopo il passaggio dall’altra parte della barricata il rapporto fra Choso e suo “fratello” Yuji si è andato cementando nel corso della narrazione e la sua ritrovata morale lo ha portato a pentirsi delle proprie azioni nel corso dell’Incidente di Shibuya.
Preso Yuji a modello, combatte insieme a Yuki Tsukumo per difendere Kenjaku da Tengen in uno spettacolare match a tre, pronto a sacrificarsi per salvare Itadori e il mondo intero. Un attimo prima che venga ucciso dallo Pseudo-Geto, nel capitolo 208 del manga Yuki lo protegge a costo della vita certificando l’inizio della sua nuova vita da umano.
Quale sarà il destino di Choso, e dove lo porterà il suo nuovo percorso? L’unica cosa che possiamo dare per scontata è che seguirà la via del sangue accanto al proprio fratello minore Yuji.