In questa lunga settimana per il mondo videoludico non si è fatto altro che parlare di Unity Engine, il motore grafico che per anni è stato pilastro dell’industria gaming, su cui moltissimi sviluppatori si sono basati per creare i propri videogiochi. A partire dal primo gennaio 2024, Unity avrebbe ben pensato di inserire una tassa che gli sviluppatori dovevano pagare in base ai giochi che venivano installati, anche in caso di copie pirata.
Questa notizia aveva completamente destabilizzato l’ambiente, soprattutto perché la decisione era stata unilaterale, senza il consenso degli sviluppatori e senza interpellare nessuno. Una decisione che aveva fatto infuriare tutti: a partire da Garry Newman, sviluppatore di Rust e Garry’s Mod, che aveva detto la sua con un post sul suo sito, fino a una escalation che ha portato a minacce di morte, costringendo Unity a chiudere i suoi uffici.
Dopo un lungo parapiglia durato per un’intera settimana, è arrivato finalmente il punto di vista di Unity che, con un post X (ex Twitter), ha fatto sentire la sua voce. All’interno del post, l’azienda si scusa, dice di aver ascoltato i feedback della community e promette aggiornamenti nei prossimi giorni.
We have heard you. We apologize for the confusion and angst the runtime fee policy we announced on Tuesday caused. We are listening, talking to our team members, community, customers, and partners, and will be making changes to the policy. We will share an update in a couple of…
— Unity (@unity) September 17, 2023
Il messaggio di Unity e le reazioni social
Vi abbiamo sentito. Ci scusiamo per la confusione e per l’angoscia che il tempismo di questa politica sulla tassa, che abbiamo annunciato Martedì, ha causato. Stiamo ascoltando, parlando con i nostri membri, community, clienti e partner, e faremo dei cambiamenti a questa politica. Condivideremo con voi un aggiornamento in un paio di giorni. Grazie per il vostro onesto e critico feedback.
Questo è il post condiviso dalla pagina ufficiale su X, che sembra davvero dare l’impressione che l’azienda abbia deciso di fare marcia indietro, o comunque di cambiare in maniera drastica la tassa sull’installazione che tanto aveva adirato gli sviluppatori, dalle più grandi software house a quelle più piccole.
Ovviamente le reazioni non sono comunque positive. Certo, nei commenti si festeggia, si lanciano meme e si è contenti per i giochi a cui si è affezionati, ma su tutti spicca un comune denominatore: la fiducia è ormai persa. Si chiedono a gran voce le dimissioni del CEO, si chiede di passare a Unreal e molto altro, segno che questa storia, nonostante tutto, non finirà tanto presto.