Dal 3 novembre 2023 al 18 febbraio 2024 si terrà a Takarazuka (cittadina della Prefettura di Hyogo non lontana da Osaka), nella suggestiva cornice del Tezuka Osamu Manga Museum, una mostra temporanea intitolata PLUTO e dedicata all’adattamento anime dell’omonima serie seinen realizzata da Naoki Urasawa con la collaborazione dell’editor Takashi Nagasaki.
Il manga PLUTO, serializzato originariamente sulle pagine di Big Comic Original dal 2003 al 2009, è stato uno dei maggiori successi di Urasawa nel mondo: una rilettura personale (per quanto estremamente rispettosa) di una delle saghe più celebri della serie Astro Boy, “Il più grande robot del mondo”, pubblicata sulla rivista Shonen di Kobunsha nel 1964.
L’anime di PLUTO, composto di 8 episodi di 60 minuti l’uno, è stato realizzato dallo studio M2 e sarà trasmesso in esclusiva sulla piattaforma streaming Netflix il prossimo 26 ottobre. Ripercorriamo rapidamente di cosa si tratta.
PLUTO, il più grande omaggio del mondo
Il giorno che Naoki Urasawa andò a chiedere a Makoto Tezuka (figlio di Osamu e figura-chiave della Tezuka Productions, della Fondazione Culturale Osamu Tezuka nonché direttore del Tezuka Osamu Manga Museum) l’autorizzazione a realizzare PLUTO, questi accettò a patto che il mangaka realizzasse una propria versione personale della saga, e non un semplice remake. Il più grande robot del mondo è infatti uno degli archi fondamentali dell’intero percorso editoriale di Astro Boy ed è anche, a quanto ha raccontato lui stesso, il primo manga che Urasawa abbia mai letto.
Pur ricalcandone la trama e la caratterizzazione dei personaggi PLUTO riesce ad essere al contempo un prodotto originale, moderno e intimamente urasawiano, perfettamente inquadrato nella sua poetica e nella sua estetica: ambientato in un futuro in cui i robot si stanno evolvendo sempre di più, con gran preoccupazione da parte degli umani biologici, PLUTO è un thriller fantascientifico che segue le indagini di Gesicht, poliziotto robotico dell’Europol, sulle tracce del misterioso essere che sta uccidendo, uno dopo l’altro, i sette robot più potenti del mondo.
Il manga ha venduto più di 10 milioni di copie e ha vinto premi in tutto il mondo, fra cui il IX Premio Culturale Osamu Tezuka e il Primo Premio al Festival Internazionale di Angoulême nel 2011.
Della regia dell’adattamento animato, che sarà distribuito come abbiamo detto dalla piattaforma Netflix, si è occupato Toshio Kawaguchi mentre il design dei personaggi è di Shigeru Fujita. Colonna sonora di Yugo Kanno. Oltre a Urasawa in qualità di consulente creativo è stato coinvolto nel progetto anche Masao Maruyama, il fondatore dello studio emergente MAPPA, che ha partecipato come produttore esecutivo.
La mostra
Il Tezuka Osamu Manga Museum, inaugurato nel 1994 nella cittadina in cui Tezuka visse fino ai 24 anni di età, è una struttura articolata su tre piani di cui uno interrato e comprendente la mostra permanente dedicata al manga no kamisama, un negozio di souvenir, un’area workshop, una riproduzione del suo studio, calchi di impronte dei protagonisti delle sue opere.
Ricco di statue (spettacolare quella della Fenice all’ingresso), fumetti in varie lingue, giocattoli, tavole originali dei suoi lavori, effetti personali del Maestro e numerosi omaggi, il Museo sembra quasi un luogo delle meraviglie in cui perdersi immersi nell’immaginazione di un popolo.
Oltre alle mostre stabili, tre volte all’anno il Manga Museum ospita anche delle mostre temporanee legate direttamente a Tezuka oppure agli autori che lo hanno in qualche modo omaggiato o che lo hanno eletto a proprio maestro.
La mostra PLUTO partirà, come si è detto, a novembre di quest’anno in occasione della messa in onda della serie su Netflix e comprenderà tavole originali provenienti da Il più grande robot del mondo e in più i disegni di PLUTO realizzati a mano da Urasawa, gli uni accanto agli altri.
