Senza alcun dubbio, i personaggi più interessanti di Bleach, il manga creato da Tite Kubo, sono i vari shinigami che popolano la Soul Society, in particolar modo i vari membri del Gotei 13, tra Capitani, Luogotenenti e Seggi. Il Gotei 13 si chiama così perché è composto da 13 differenti divisioni, ognuna adibita a uno scopo diverso, come per esempio la 12esima Divisione del Capitano Mayuri Kurotsuchi che si occupa di Ricerca e Sviluppo. Ma in pochi sanno dell’esistenza della Divisione 0, ovvero della Divisione adibita a proteggere il Palazzo Reale e il Re delle Anime. Il suo capo è Ichibei Hyosube.
Ichibei, che viene visto per la prima volta durante la saga della Guerra Millenaria (visibile in streaming su Disney+) è uno shinigami veramente particolare, se non il più importante di tutti: è colui che ha dato il nome a ogni cosa, da “Zanpakuto” a “Bankai“, e non è stato un semplice atto formale, perché in ogni nome vi è contenuta l’essenza stessa di ogni cosa. In altre parole, il potere stesso delle Zanpakuto deriva dal loro nome, e Ichibei ovviamente conosce il nome di qualsiasi Zanpakuto.
Ma come mai ci si riferisce al leader della Divisione 0 del Gotei 13 come Manako Osho, ovvero Monaco che chiama il vero Nome, e nessuno si riferisce a lui con il nome Ichibei Hyosube? Il motivo riguarda l’essenza stessa del suo potere e di come lui concepisce il Nome di ogni cosa.
Ichibei, come già detto, è in grado di manipolare i veri nomi delle cose, così come la sua Zanpakuto Ichimonji, che è a forma di enorme pennello con il quale può scrivere enormi Kanji con i quali modificare l’essenza stessa delle cose. Egli, con la sua Zanpakuto, non lacera i propri nemici, ma il nome: se colpisce un braccio, non taglierà l’arto, ma il nome del suddetto, facendo comunque perdere la sua efficacia.
Ed è proprio in virtù del suo potere che a Ichibei Hyosube bisogna riferirsi con il suo titolo Manako Osho: lo stesso nome di Ichibei porta con sé una maledizione terribile, poiché chiunque osi usare il vero nome del Manako Osho, ovvero colui che tutto ha nominato, avrà per sempre la voce perduta.