Il nome di Alan Moore non risulta certo sconosciuto a tutti i fan di fumetti del mondo – visto che è il leggendario sceneggiatore di Watchmen, V per Vendetta e Batman: The Killing Joke – ma l’autore è anche famoso per l’odio che prova nei confronti degli adattamenti delle sue opere. Nel 2019 non diede nessuna benedizione alla miniserie HBO tratta da Watchmen, e non voleva addirittura aver niente a che fare con essa.
In passato non ha mai accettato i soldi che aveva diritto di ricevere dagli studios, a cui ha sempre chiesto di dividerli tra gli scrittori e gli altri creativi che hanno lavorato agli adattamenti. In una recente intervista a The Telegraph, Alan Moore è tornato a parlare degli adattamenti e della questione soldi, dicendo che ora non desidera più che i suoi soldi vengano dati a coloro che lavorano a questi film o serie TV.
L’autore ha infatti dichiarato che con i recenti film, non crede che i creativi loro siano riusciti a rispettare quelli che pensava fossero i loro principi originali. Per questo ha deciso di chiedere alla DC Comics di mandare i soldi che gli spetterebbero per i futuri adattamenti a Black Lives Matter, il movimento attivista internazionale che lotta contro il razzismo verso le persone di colore.
L’intervista ad Alan Moore
Moore ha specificato che non gli interessano i soldi, e che sta vivendo una vita tranquilla nel Northampton. Non fa neanche più tante apparizioni pubbliche perché è diventato vecchio e traballante (quindi a detta sua non sarebbe un bello spettacolo da vedere) e perché nelle fiere dei fumetti quelli che lo incontravano sembravano avere quasi un esperienza divina piuttosto che una normale conversazione.
L’autore ha dichiarato di essersi ritirato in quella che pensava fosse originariamente la vita di uno scrittore, ossia stare a casa e scrivere libri. Al momento Moore sta lavorando a dei romanzi fantasy simili alla saga di Gorgmenghast, ossia un fantasy che sia in qualche modo sulla vita reale. Nell’intervista ha inoltre confermato di essersi definitivamente ritirato dal mondo dei fumetti, perché hanno perso ciò che lo attraeva, e perché i supereroi creati tra gli anni ’40 e ’60 vengono riciclati per il pubblico moderno come se fossero un piatto per adulti.
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Fonte: IGN.