Il fattore inclusività sta diventando sempre di più un sistema di valutazione di qualsiasi prodotto, specialmente quello di tipo cinematografico, ma non sempre tale parametro può essere preso in considerazione con logica. Ne è un esempio quanto capitato durante una delle conferenze di presentazione di Bastarden, il nuovo film di Nikolaj Arcel.
Nel corso di una di tali conferenze, ovviamente presieduta dal regista e dall’attore principale (Mads Mikkelsen), è stata tirata in ballo proprio la questione della “varietà del cast”. Un giornalista ha infatti dichiarato apertamente che il film può essere considerato poco inclusivo in quanto non presenta un cast variegato: la risposta del regista, però, ha fatto il giro del mondo.
L’importanza dell’inclusività nel… giusto contesto
La nuova pellicola ha una particolarità che fino a questo momento vi abbiamo tenuto nascosta: è infatti ambientata nella Danimarca del 1750 ed è a tutti gli effetti una pellicola storica. Per questo motivo, sia il regista che l’attore hanno trovato l’affermazione decisamente fuori luogo e, quando il giornalista si è spinto oltre affermando che, con un cast così selettivo, il film non rientrava certamente tra i possibili vincitori di importanti premi internazionali, Arcel ha deciso di controbattere:
“Bene, prima di tutto, la pellicola è ambientata in Danimarca nel 1750. Abbiamo una grande trama su una ragazza di colore che è vittima di razzismo, cosa molto rara, c’erano poche persone di colore in Danimarca… quasi nessuno. Probabilmente all’epoca era l’unica in tutta la Danimarca. Sarebbe stato un strano averne di più. È semplicemente un lungometraggio storico: così era nel 1750.“
Un papabile vincitore dell’Oscar (nonostante…)
Il giornalista, per di più, ha fatto male i conti per quanto riguarda la sua affermazione a proposito dei premi internazionali, ove ovviamente faceva riferimento al premio Oscar. Anche se la pellicola non soddisfa pienamente i requisiti per quanto riguarda gli interpreti, ci sono altri tre parametri che determinano la possibilità di competere per una statuetta: la presenza di minoranze nella crew che ha preso parte alla realizzazione della pellicola, l’accesso e le opportunità nel settore e lo sviluppo del pubblico che può essere raggiunto se lo studio e/o la società cinematografica hanno molteplici risorse in dirigenti senior appartenenti a minoranze.
Certe volte “è meglio tacere e sembrare stupido che parlare e togliere ogni dubbio” diceva Oscar Wilde, e certamente il giornalista in questione non ha fatto una bella figura con le sue affermazioni, diventando un esempio abbastanza virale della superficialità che, spesso, porta alcuni prodotti ad essere denigrati senza una motivazione logica.