L’intelligenza artificiale è da mesi al centro di diversi dibattiti, che spesso vedono scontrarsi chi è a favore del suo utilizzo di queste tecnologie e chi non lo è, a causa del rischio di essere sostituiti da essa in alcuni lavori. Questa è anche una delle ragioni che ha fomentato o sciopero degli attori e degli sceneggiatori di Hollywood.
Tra e AI più gettonate c’è ChatGPT, il chatbot di OpenAI che ha ispirato alcune iniziative davvero strane, come il chatbot creato per celebrare i 25 anni dell’anime Serial Experiments Lain, il quale permette agi utenti di conversare con “la protagonista” della serie. Al momento i perno globale di questo fiorente settore è costituito dagli Stati Uniti, ma ci sono altri paesi che stanno sviluppando queste tecnologie, tra cui anche la Cina.
Né gli Stati Uniti né a Cina hanno mai rivendicato di aver creato l’Ai più avanzata di tutto i pianeta, cosa che invece è stata fatta dagli Emirati Arabi. Un gruppo dell’università di intelligenza artificiale Mohamed bin Zayed di Abu Dhabi (Mbzuai) ha creato in partnership con G42 (società di intelligenza artificiale presieduta addirittura dallo sceicco Tahnoon bin Zayed al-Nahyan, consigliere della sicurezza nazionale degli emirati) e la società californiana Cerebras un software d’intelligenza artificiale chiamato Jais, basato su testi in arabo.
Jais, l’intelligenza artificiale degli Emirati Arabi
Completamente open source, Jais può essere usato da tutti coloro che parlano arabo nel mondo. Oltre all’arabo moderno, utilizza anche i vari dialetti, e gli sviluppatori hanno avuto difficoltà a trovare dati in arabo in alta quaità online. Secondo i suoi creatori, questo chatbot si comporta meglio di altri suoi “colleghi” open source, sopratutto riguardo l’accuratezza nella lingua araba. È stato infatti riscontrato che in chatbot come ChatGPT o Falcon l’arabo risulti poco efficace.
Jais è stato addestrato per 21 giorni su un sottoinsieme di uno dei computer Condor Galaxy 1 A di Cerebras, che ha fornito ben 9 computer per lo sviluppo a una cifra 100 milioni di dollari. Il chatbot comprende benissimo il contesto storico e culturale degli Emirati, e prima del lancio sono stati anche condotti dei test per rimuovere qualsiasi contenuti sensibile, inappropriati o dannosi che non rappresentano i valori di chi l’ha creato.
Il chatbot è stato presentato a fine agosto, e G42 ha stretto collaborazioni con la Abu Dhabi National Oil Company, il fondo patrimoniale Mubadala e a Etihad Airways per organizzare il suo lancio. L’unica cosa che resta da vedere comunque se sarà davvero l’AI più avanzata de pianeta
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Fonte: Wired.
