Uno degli elementi più caratteristici di Bleach, l’opera più importante della carriera di Tite Kubo, oltre che i numerosi personaggi (tra i quali spiccano protagonisti indimenticabili come Ichigo Kurosaki e i vari Capitani e Luogotenenti del Gotei 13, e antagonisti come Sosuke Aizen, Arrancar e Quincy) e i vari scontri adrenalinici, è quello delle Zanpakuto, le speciali spade in dotazione agli shinigami della Soul Society, ognuna di esse dotata di poteri unici e peculiari.
Molte di esse, come Nozarashi di Kenpachi Zaraki o la Kyoka Suigetsu di Sosuke Aizen, sono entrate nel cuore dei fan, anche per via della loro unicità e iconicità all’interno della serie. Ogni Zanpakuto è unica per ogni shinigami, è impossibile che ne esistano due uguali nella stessa epoca, e ognuna di esse sviluppa un rapporto speciale con lo shinigami che la impugna: più ogni shinigami conoscerà a fondo la sua spada, più avrà possibilità di rilasciarne il massimo potenziale, sotto forma di Shikai o anche Bankai, il rilascio di potere più intenso.
Quello tra Ikkaku Madarame, Terzo Seggio dell’11esima Divisione del Gotei 13 sotto Kenpachi Zaraki e Yachiru Kusajishi, e Hozukimaru, la sua Zanpakuto, è evidentemente un ottimo rapporto, perché Ikkaku non solo è riuscito a rilasciare lo Shikai, ma anche a raggiungere il Bankai, Ryūmon Hōzukimaru. La sua Zanpakuto ha però una particolarità rispetto a tante altre: ce la spiega Tite Kubo in una domanda posta sul suo personale sito Klub Outside.
Un metodo di attivazione unico
Molto spesso, per rilasciare lo Shikai di una Zanpakuto, basta conoscerne il nome e urlare in modo imperativo il Kaigo, l’incanto di rilascio, ovviamente unico per ogni spada. Nel caso di Ikkaku Madarame, il discorso è leggermente diverso.
Nel Question and Answers 279, Tite Kubo infatti specifica che Ikkaku necessita non solo del Kaigo, ma anche di sbattere con forza l’elsa di Hozukimaru dentro il proprio fodero: solo così si può rilasciare lo Shikai della sua Zanpakuto. Essa è pertanto una delle poche lame che necessita del proprio fodero per rilasciare il suo vero potenziale.