Ormai da diversi anni infervora una dura battaglia tra i sostenitori le console digital-only, che permettono l’acquisto di giochi solamente in versione digitale tramite gli appositi store di piattaforma, e coloro che invece ritengono che tale limitazione potrebbe essere dannosa per il mercato e non solo. A sostegno di questa seconda ipotesi sembra proprio esservi un importante rappresentante dell’industria videoludica: il CEO di GameStop USA.
Forti, infatti, sono state le sue dichiarazioni fatte attraverso un commento da lui pubblicato su X (Twitter) in risposta ad un post che riportava un’importante notizia per quanto riguarda il mondo della telefonia: Apple, da ora in poi, sarà costretta ad adattare i cavi di ricarica dei suoi iPhone alle normative europee. La vicenda iPhone ha tenuto sulle spine l’intera industria tecnologica e, adesso, sembra che molti aspetti del mercato della telefonia siano prossimi ad un cambiamento.
Le Digital-only un “ostacolo per l’utenza”
Possiamo ancora leggere la dichiarazione di Ryan Cohen, CEO di GameStop USA, sul suo profilo X:
“Certamente una grande vittoria per i consumatori. Gli stessi consumatori hanno anche investito i loro soldi duramente guadagnati nei videogiochi fisici. Le unità disco dovrebbero essere richieste obbligatoriamente su tutte le console.”
Le dichiarazioni, arrivando da una fonte così importante, non fanno che suscitare nuove perplessità in merito all’introduzione sul mercato di console che supportano solamente contenuti in digitale: tra queste abbiamo sicuramente l’Xbox Series S, la PS5 nella sua versione all Digital e la Nintendo Switch Lite. Alcuni utenti, al contrario, sostengono che tali parole siano state dette per “tirare acqua al proprio mulino” in quanto GameStop è l’azienda leader mondiale nella distribuzione di giochi in formato fisico.
Due facce della stessa medaglia
In un dibattito di questa portata è opportuno analizzare le tesi a sostegno di una o l’altra opinione: se da una parte è vero che le console in versione esclusivamente digitale permettono un risparmio nell’acquisto della piattaforma e dei titoli sia da parte dell’azienda che da parte del consumatore, è anche opportuno menzionare che un simile monopolio rischia di mettere in serie difficoltà non solo le grandi aziende di rivendita di titoli fisici nuovi, ma anche tutte quelle realtà, come quella di Cohen, che puntano in particolar modo sulla compravendita di titoli usati.