Bleach, nato dalla penna del mangaka Tite Kubo (pseudonimo di Noriaki Kubo), è stato uno dei manga shonen di maggior successo, nonché una delle opere più redditizie per la nota rivista di shonen Weekly Shonen Jump, senza ombra di dubbio la più importante rivista (ma non l’unica) per quanto riguarda le pubblicazioni di manga destinati a un pubblico principalmente di ragazzi adolescenti (anche se bisogna dire che in Giappone il concetto di “target” è molto labile).
Assieme a Naruto (il quale ha ricevuto un seguito di altrettanto grande successo, Boruto) e One Piece, Bleach formava il cosiddetto gruppo dei Big 3, un trittico di manga shonen che hanno avuto un grandissimo successo, tutti e 3 pubblicati appunto su Weekly Shonen Jump, che fu la rivista del manga shonen più amato di sempre, Dragon Ball, scritto da Akira Toriyama.
Sicuramente Tite Kubo è stato aiutato nella stesura della sua opera più importante anche grazie all’importante eredità culturale di Dragon Ball, che ha posto uno standard per tutti i manga shonen che gli sono succeduti, ma c’è di più: senza Akira Toriyama, ammette Tite Kubo in un vecchia intervista del 2008, Bleach probabilmente non sarebbe mai esistito.
Un importante e fondamentale intervento
Tite Kubo aveva iniziato la sua collaborazione con Weekly Shonen Jump già ai tempi del liceo, dopo che, nonostante non avesse vinto, spedì una sua opera di prova a un concorso indetto dalla rivista. Un editor si disse stupito del lavoro del giovanissimo Tite Kubo, e pertanto gli chiese di lavorare per la rivista, cosa che il creatore di Bleach accettò subito. Da lì, il mangaka scrisse due serie, una storia breve intitolata Ultra Unholy Hearted Machine, mentre la prima opera serializzata fu Zombie Powder.
Dopo la fine di quest’ultima opera, Tite Kubo aveva iniziato a disegnare i primi bozzetti per Bleach, e si era deciso a presentare questa sua nuova opera agli editori di Weekly Shonen Jump, che però scartarono l’idea.
Kubo stava per mollare tutto, ma Akira Toriyama, il creatore di Dragon Ball, gli scrisse una lettera, dove lo incoraggiava a continuare la sua opera; cosa che Tite Kubo, perfezionando la storia, tagliando alcune parti e migliorando i disegni. Weekly Shonen Jump allora accettò, e poi la storia la conosciamo tutti: Bleach è divenuto uno degli shonen più apprezzati di sempre.