Ancora prima di diventare famoso per il tanto amato Chainsaw Man, Tatsuki Fujimoto ha fatto come tanti suoi colleghi mangaka la cosiddetta gavetta. Ha cioè provato a farsi notare dagli editori e a costruirsi un pubblico disegnando e scrivendo storie brevi, nella speranza di essere poi serializzato per una storia più lunga. Leggenda vuole che fosse arrivato a inviare anche una storia diversa ogni giorno, tanto era forte il suo desiderio di vedersi su una rivista manga.
Ancora giovanissimo ce la fa, dando il via ad alcune brevi parentesi che uniscono follia, sperimentazione e cadute di stile dovute a una mente forse non ancora forgiata a dovere. Vediamo quindi le storie giovanili di Fujimoto cercando di capire se ha senso recuperarle o se, al contrario, i primi anni di carriera dell’autore non valgono poi tanto.
Tatsuki Fujimoto Short stories 17-21
Gli alieni hanno conquistato il mondo e solo travestendosi da galline è possibile condurre una vita apparentemente normale; i sentimenti di un timido studente per la sua insegnante vengono a nudo quando un folle entra in classe con una pistola pronta a sparare; una dichiarazione d’amore viene ostacolata da mille problemi fuori controllo; un vampiro immortale assume l’assassina più famosa del mondo nel tentativo di farsi uccidere. Ecco il sunto delle quattro storie brevi presenti in questa prima raccolta.
La prima cosa che notiamo, prima ancora di parlare della trama, è uno stile di disegno ancora incerto, dove s’alternano vignette dettagliate a pagine un po’ grossolane, che mostrano incertezze ed errori. Ciononostante, pregio non da poco, ogni storia riesce ad avere una sua potenza espressiva e personale, dove l’autore tenta a tutti i costi di imitare i grandi, costruendosi uno stile proprio. Esperimento riuscito solo in parte, causa probabilmente la giovane età. Veniamo ora alle storie.
L’avrete capito, sono fuori di testa. Alcune più delle altre, alcune meno (soprattutto l’ultima, che sa molto di già visto), ma in nessun caso raggiungono però le vette dell’uomo motosega o di quel capolavoro di Fire Punch. Sono divertenti da leggere e non hanno nessuna pretesa oltre a quella d’intrattenere il lettore, mettendo in mostra l’estro del suo creatore, che non raggiunge i livelli d’imprevedibilità e creatività a cui ci abituerà poi, ma pone dei paletti che in futuro andranno a cambiare per sempre le regole il manga contemporaneo.
Tatsuki Fujimoto Short stories 22 -26
Un ragazzo suona il pianoforte sotto al mare e viene tratto in salvo da una misteriosa ragazza; uno studente si risveglia col sesso cambiato; la giovane Nayuta ha il potere di distruggere tutto, a tenerla sotto controllo però c’è solo il fratello più grande; due sorelle trovano la strada per la pace ritraendosi nude in un concorso scolastico.
Questo secondo e ultimo volume unico raccoglie invece le storie brevi realizzate dall’autore tra i 22 e i 26 anni. Già sfogliando le pagine vi renderete conto da subito dei grandi passi in avanti compiuti da Fujimoto col disegno: personaggi credibili, sfondi modesti, prospettive e costruzione delle vignette a tratti originale. Tornando alla sostanza c’è un grosso “però”.
Mentre la prima raccolta peccava col disegno mostrandoci storie fuori di testa, questa lavora all’opposto, mostrandoci racconti lineari con un disegno più maturo e definito. Non ci sono lampi di genio, trovate in grado di farvi sospirare o interrogare; potrebbero essere capitoli realizzati da un qualsiasi buon mestierante, mentre in realtà dietro c’è il pennino che porta avanti, oggi, la serie più fuori dalle righe del panorama manga.
Per i fan dell’autore potrebbe però diventare interessante scovare rimandi a lavori futuri, come il nome della ragazza demoniaca Nayuta della terza storia (personaggio della seconda stagione di Chainsaw Man) o il tema portante del disegno rivale tra ragazze (ripreso nel bellissimo volume unico Look Back).
Quindi?
Parliamo chiaramente: quelle contenute nei due volumi citati non sono storie memorabili che vi cambieranno la vita, ma non sono nemmeno brutte. Per scrivere questo articolo le ho dovute rileggere, e non è che le avessi lette per la prima volta dieci anni fa, ma a inizio anno. Non mi sono rimaste dentro e non hanno cambiato il mio modo di leggere manga. Le ho prese per vedere come l’autore che ammiro ha iniziato a lavorare, e in questa prospettiva hanno avuto il loro senso e sono riuscito a dargli un senso.
Oltre a questo sono molto interessanti e folli (ancora più delle storie) i vari aneddoti e retroscena che l’autore svela al termine dei vari capitoli. Discussioni con gli editor, commenti stravaganti e una storia con protagonista il suo pesciolino che vi invito a scoprire per ridere di gusto e poi inorridire col sorriso stretto.
Mi sento quindi parecchio sereno a consigliare questi manga solo a coloro che conoscono già Fujimoto e che apprezzano il suo lavoro, di certo non ai lettori che vogliono iniziare a leggere le sue storie o che magari non sono riusciti ad apprezzarlo in Chainsaw Man. Fidatevi, non è questo il meglio dell’autore, anzi…ci vediamo la prossima settimana con l’analisi del nuovo capitolo di Chainsaw Man!
Entrambi i volumi di cui abbiamo parlato sono editi in Italia da Star Comics in due diverse edizioni: la prima con copertina flessibile e formato più piccolo, la seconda cartonata, dal formato di pagine più grande, al costo rispettivamente di 5,90 e 10,90 euro.