Dopo metropoli come Amsterdam e Parigi, anche New York si unisce alla lista di quelle che hanno imposto una limitazione alle piattaforme come Booking e AIRBNB. La Grande Mela ha infatti messo un blocco ai cari affitti turistici delle due piattaforma con la legge numero 18 approvata nel 2022 e da oggi in vigore, che favorisce affitti a breve periodo meno costosi e che prevedono a presenza degli host (proprietari delle case o affittuari) nelle case durante il soggiorno degli ospiti.
Niente più AIRBNB a New York: cosa cambia
Questo imita l’accesso agli appartamenti a solo due ospiti, anche se la dovesse essere di grandi dimensioni. Gli appartamenti dovranno essere registrati e ricevere un codice identificativo, mentre le porte delle varie camere non potranno essere chiuse a chiave tranne nei momenti in cui saranno occupate, in modo da garantire a tutti l’accesso.
Gli obiettivi della legge sono gli stessi di quelle applicate nelle città che hanno bloccato AIRBNB: eliminare tutti gli affitti illegali e di preservare gli affitti residenziali, ossia gli stessi obiettivi delle altre città che hanno bloccato AIRBNB e Booking. New York non ha ancora recuperato i numero di abitanti pre-pandemia di COVID, ma ha visto una grande domanda turistica. In città ci sarebbero tra e 36 e 40 mila case in affitto, anche se molte hanno dei prezzi proibitivi: ad esempio a Manhattan ci sono case con affitti da 4400 dollari a mese. La legge permette comunque di affittare anche edifici interi, anche se quel tipo di offerta è rivota a persone facoltose e che dispongono di moto capitale.
La legge potrebbe far sparire ben 4 mia case dalle piattaforme, secondo i dati di AirDNA, che equivarrebbe a 40% degli introiti complessivi. E mentre e registrazioni dee case procedono lentamente (a momento solo 257 sono state registrate su 3250 richieste), stanno arrivando le prime proteste da parte da AIRBNB e degli host non professionali, i quai ora dovranno affidarsi a mercato degli affitti di medio e lungo periodo, che sono meno lucrativo. A esultare sono invece gli alberghi della città, al momento unica alternativa per i 63 milioni di visitatori previsti per il resto dell’anno.
AIRBNB rimane in Italia
In Italia invece AIRBNB continua a essere usato, nonostante la ministra del turismo Daniela Santanché avesse annunciato una stretta qualche mese fa. Nel paese e case presenti sulle piattaforme ben 600 mila case, tra cui 25 mila a Roma e 20 mila a Milano, città che hanno moti meno abitanti della metropoli statunitense. Bisogna vedere se l’Italia in futuro seguirà l’esempio di tanti atri paesi, allineandosi quindi a coloro che vogliono bloccare questi affitti turistici, visto che al momento è l’unica grande assente tra le mete turistiche più gettonate al mondo.
Leggi anche Google, i Pixel 8 potrebbero costare di più: aumenti superiori a 200 euro [RUMOR]
Fonte: MSN.