Naruto è un’opera in cui ben poco è lasciato al caso, e sin dai primi volumi ad un’attenta rilettura è possibile notare decine e decine di anticipazioni e piccoli indizi disseminati da Masashi Kishimoto che, se colti per tempo, ci avrebbero potuto aiutare ad intuire numerosi colpi di scena che col tempo sarebbero diventati molto rilevanti per la storia.
Uno di questi, forse il più importante, riguarda Obito Uchiha. Che Obito sia un elemento fondamentale per la storia del manga ormai non è un segreto per nessuno, ma se aveste detto la stessa cosa ai lettori di oltre dieci anni fa molti vi avrebbero riso in faccia, chiedendosi come fosse possibile che un personaggio morto ben prima dell’inizio della serie potesse diventare importante: e invece, col tempo, Obito si è rivelato essere uno degli antagonisti più pericolosi, ma anche uno dei personaggi migliori realizzati da Masashi Kishimoto.
Ben prima di questo colpo di scena Obito è protagonista assieme a Kakashi di un brevissimo arco narrativo che fa da ponte tra la prima e la seconda parte di Naruto e che esplora brevemente il passaggio del (futuro) Ninja Copia, spiegandoci come ha fatto ad ottenere lo Sharingan e presentandoci quel personaggio di nome Obito e di cui così spesso Kakashi aveva già parlato. Forse però non tutti sapete che la primissima apparizione dell’Uchiha nel manga non risale a Kakashi Gaiden, bensì a molto, molto prima.
La prima apparizione di Obito Uchiha risale, pensate, al capitolo 16 del manga, contenuto nel secondo volume pubblicato. In particolare, la pagina che vi lasciamo a seguire è quella che apre il capitolo e mostra un Kakashi ancora addormentato con accanto a sé le fotografie dei suoi due Team: il Team 7, che conosciamo benissimo, e il Team Minato. Nella foto del Team Minato troviamo, naturalmente, il futuro Quarto Hokage, un giovanissimo Kakashi, Rin e infine proprio Obito.
C’è da dire che le copertine dei capitoli di Naruto non rispecchiano quasi mai il contenuto del capitolo e pertanto al suo interno Obito non ha alcune rilevanza né viene tantomeno menzionato. Tuttavia è sempre bello scoprire come Kishimoto sin dall’inizio avesse in mente numerosi snodi di trama fondamentali.
