Jujutsu Kaisen è un’opera che trova i propri maggiori punti di forza nell’intelligentissimo sistema magico (un pizzico di Stand, un po’ di tradizione folkloristica nipponica, tanta fantasia) e nel carisma dei propri personaggi. Tralasciando il titanico Satoru Gojo, insegnante dell’Accademia Magica di Tokyo e più forte Stregone della propria epoca, impossibile non citare il protagonista Yuji Itadori, Megumi Fushiguro, la bambola vivente Panda, Maki, Todo, Tengen e un impressionante parterre di cattivi con in testa il potentissimo Ryomen Sukuna (che sulle pagine del manga è al momento impegnato in un combattimento all’ultimo sangue con lo stesso Gojo).
Sebbene in questo momento Sukuna si trovi sotto i riflettori grazie al proprio scontro con Satoru Gojo, c’è un villain che ha fatto il bello e il cattivo tempo nel mondo di Jujutsu Kaisen fin dai primissimi capitoli dell’opera, e che continua imperterrito a lavorare sottotraccia ai propri stravaganti obiettivi.
Artefice degli eventi di Shibuya, culminati con l’intrappolamento di Gojo all’interno del Regno Prigione, Kenjaku alias Pseudo-Geto è senza dubbio il personaggio più misterioso e inquietante della serie. Riepiloghiamo un attimo le (poche) informazioni di cui disponiamo al momento su di lui.
Kenjaku ha più di 400 anni
In origine la creatura nota come Kenjaku era uno stregone vissuto più di 400 anni fa. Sappiamo grazie a diversi indizi, tra cui quelli contenuti nel capitolo 208 del manga, che in passato lui e Tengen avevano una sorta di legame di amicizia. Come quest’ultimo, anche Kenjaku può vivere potenzialmente in eterno occupando corpi altrui. La tecnica innata di Kenjaku gli permette infatti di trapiantare la propria coscienza scambiando il proprio cervello (per di più dotato di bocca dai denti aguzzi) con quello dell’ospite, anche se questi è morto da tempo.
La condizione per poter utilizzare questa tecnica è che resti visibile la cicatrice che sutura ossa e cute del cranio dell’ospite e che è diventato il tratto fisiognomico maggiormente riconoscibile del personaggio. Nel momento in cui passa all’interno di un altro corpo acquista ricordi e tecniche dell’ospite conservando quelli dei precedenti, anche se esiste un limite alla quantità di informazioni che Kenjaku può immagazzinare. Al momento la creatura occupa il corpo dell’ex amico di Satoru Gojo, Suguru Geto, di cui è ovviamente in grado di utilizzare i poteri.
Kenjaku è la (glom!) madre del protagonista
Se fate parte della nutrita community che settimanalmente da più di venticinque anni segue One Piece, sarete probabilmente a conoscenza della teoria secondo cui il villain Crocodile sarebbe la madre di Luffy. Ebbene, in Jujutsu Kaisen una teoria simile pare sia canonicamente vera. Nel capitolo 143 infatti, viene rivelato che uno dei passati ospiti di Kenjaku era proprio Kaori Itadori, compagna di Jin Itadori e madre di Yuji.
Il motivo di questa nascita, calcolata evidentemente dal parassita con cura, non è ancora chiaro ma sembra che il ruolo del ragazzo fosse fin dall’inizio quello di fungere da contenitore per una grande potenza malvagia quale Sukuna stesso, in modo da preservarlo e favorire il suo piano finale. Prima di parassitare il corpo della madre di Yuji, Kenjaku durante l’epoca Meiji si trovava all’interno dello Stregone Noritoshi Kamo, considerato il più malvagio Stregone della storia.
Sotto le mentite spoglie di Kamo Kenjaku ha compiuto esperimenti tanto abominevoli da essere stati cancellati da ogni cronaca. Fra questi esperimenti si deve citare almeno la creazione della prole maledetta nota come i Nove Uteri Maledetti dei dipinti della decomposizione.
Kenjaku è un villain complesso. Il suo piano, da svolgersi tramite il rituale del Gioco di Sterminio, consiste nel favorire l’assimilazione di Tengen con tutta l’umanità in modo da generare una nuova, ignota Maledizione. La motivazione sembrerebbe essere il divertimento, o più precisamente la curiosità.
Nonostante sia di base un individuo crudele, che tende a giocare con le proprie vittime, è stato visto mostrare pietà in diverse occasioni. Ad esempio quando lascia andare il giovane Noritoshi Kamo, nuovo capo del clan Kamo, dopo averlo spodestato. Oppure nel momento in cui ha permesso a Sasaki di lasciare uscire dalla barriera all’inizio del Gioco di Sterminio, ringraziandola per essersi presa cura di suo figlio Yuji.
Tralasciando gli umani, che comunque restano il suo bersaglio finale, Kenjaku prova una forma di rispetto per Sukuna e pur senza esserne un alleato vero e proprio lo ha aiutato in diversi casi, come quando ha preparato per lui Yuji come suo “vessel” che gli ha permesso successivamente di controllare il corpo di Megumi.
In conclusione: sarà lui il villain finale di Jujutsu Kaisen?
Rispondere a questa domanda è complicato. In un certo senso, l’intero sistema degli Stregoni è il nemico del mondo di Jujutsu Kaisen, con le sue regole oppressive, le sue tradizioni, l’incapacità di volgersi al futuro. Non è un caso che le maggiori minacce globali siano individui che sono vissuti nel passato e che in qualche modo hanno trasmesso sé stessi fino ai nostri giorni.
Al momento l’attenzione è tutta rivolta a Sukuna, che nel corpo di Megumi lotta contro Gojo tenendogli testa. Se quest’ultimo riuscisse a sconfiggere il potentissimo Stregone proveniente dal passato, chi resterebbe per Yuji Itadori, protagonista del manga? Nei prossimi mesi potremmo assistere a uno scontro fra padre (pardon, madre) e figlio. E magari a quel punto il mistero su Kenjaku sarà finalmente dissipato.