Valve ha deciso di utilizzare il pugno di ferro nei confronti di uno degli argomenti più sensibili all’interno delle community online, in questo caso sul loro gioco Dota 2. L’argomento di cui stiamo parlando è quello dello smurfing, che consiste nel farsi un secondo account all’interno del gioco al fine di essere inserito in partite, anche competitive, con un livello di abilità generale minore del proprio.
Questo tipo di operazione da parte di un utente è stata spesso criticata, in quanto è fatta principalmente per mettersi in mostra nei confronti di giocatori più deboli, o semplicemente per abbassare il livello della sfida posta davanti al giocatore. Su Dota 2 questo è un problema molto serio, in quanto è in grado di rovinare la giornata a molte persone che si ritrovano come avversari dei giocatori nettamente più abili rispetto a loro, ma in particolar modo per i giocatori novelli, i quali si trovano davanti qualcuno che già conosce tutte le meccaniche del gioco, cosa che di fatto porta un vantaggio enorme su di loro.
Questo argomento è stato spesso messo in secondo piano da parte degli sviluppatori di un gioco, in quanto è difficile conoscere le vere intenzioni di un giocatore che si fa un secondo account. Tuttavia Valve per Dota 2 ha deciso di adoperarsi e applicare un’importante decisione che ha coinvolto un grandissimo numero di utenti, decisione che arriva in un momento in cui i responsabili del gioco sono impegnati a portare avanti una ritrovata ideologia, iniziata con la patch Nuove Frontiere.
Un forte segnale alla community di Dota 2
Tramite l’apposito post dedicato, Valve ha comunicato a tutta la community di Dota 2 di aver preso azioni nei confronti di oltre 90.000 account registrati al gioco, bannandoli per smurfing. Questa decisione è stata considerata difficile ma molto importante per il futuro del gioco, in quanto i giocatori devono essere messi sullo stesso piano quando si trovano all’interno di una partita, ricercando il più possibile l’equilibrio tra le squadre di partecipanti.
Come se non bastasse, Valve ha deciso anche di tracciare tutti gli account collegati a un certo utente per risalire al suo account principale, il quale, secondo quanto dichiarato, potrebbe essere soggetto a un ampio spettro di punizioni in futuro, qualora l’utente decidesse di tornare a utilizzare questi metodi su Dota 2 per disturbare il buon proseguimento del gioco, implicando quindi il suo inserimento in una sorta di Black List.
Oltre a ciò, Valve suggerisce a tutti i giocatori di impegnarsi a segnalare qualsiasi comportamento o sospetto account incontrato durante una partita, al fine di combattere al meglio una situazione che nel corso del tempo è diventata quasi insostenibile per la maggior parte della community. Una decisione davvero importante, ma anche piuttosto pericolosa, infatti bisognerà vedere come reagiranno i giocatori coinvolti e se il numero di utenti attivi all’interno del gioco ne risentirà.