Sui social è in tendenza l’hashtag #OnePieceNetflix: ovunque gli utenti del web parlano della serie live-action di One Piece, uscita nella giornata di ieri sulla piattaforma streaming. Tra i vari protagonisti dell’adattamento, Roronoa Zoro è forse quello più apprezzato dai fan, grazie all’ottima perfomance di Mackenyu.
Lo spadaccino fa il suo debutto fin dai primi minuti della serie, nell’episodio Romance Dawn, l’alba di una grande avventura. Però, rispetto al manga, Zoro lo incontriamo in una situazione assolutamente inedita, mai vista nell’opera originale: lo scontro con Mr. 7. Ma chi è questo personaggio che viene solo accennato nel manga?
I due Mr. 7: un volto noto e uno sconosciuto
Eiichiro Oda nella sua opera ci presenta due diversi Mr. 7, entrambi agenti di alto grado della Baroque Works. Nell’organizzazione infatti il numero è un dato indicativo dell’importanza di quel personaggio maschile; i personaggi femminili hanno invece un codice legato alle festività.
Il Mr. 7 che conosciamo e che non appare nella serie Netflix è un volto noto, anche se ha un ruolo estremamente marginale in tutto il manga. Compare nella saga di Alabasta ed è un cecchino; lo troviamo nella capitale Alubarna con la propria partner Miss Father’s Day. Inoltre, porta una strana parrucca e ha un outfit molto settecentesco.
L’altro Mr. 7 è il personaggio oggetto di questo articolo, colui che appare nella serie live-action nelle vesti di Rebaone Ben Kgosimore. Oda nel manga non ci dice praticamente nulla del suo passato e della sua personalità. L’agente viene nominato una sola volta in tutta l’opera, durante la saga della Baroque Works.
Roronoa si trova di fronte Mr. 1 e Zala/Miss Double Finger. Quando i due agenti della Baroque Works riconoscono lo spadaccino, Mr. 1 parla dello scontro trasposto dalla serie Netflix. “Due anni prima” degli eventi della saga della Baroque Works, Roronoa era stato avvicinato proprio da Mr. 7, che lo aveva invitato a unirsi all’organizzazione. Lo spadaccino rifiutò, e uccise l’agente.
Nel live-action la scena è proprio come ce la siamo immaginata, anche se nella rielaborazione della serie i produttori hanno deciso di spostarla avanti nel tempo. Invece che avvenire due anni prima, lo scontro precede di poche ore o giorni l’inizio della serie. L’adattamento dà anche un volto ben definito al personaggio: prima avevamo solo lo sketch realizzato da Oda nelle SBS del volume 36.
È decisamente probabile che sia stato Oda a volere o a dare il permesso di rappresentare questa scena. L’autore in più occasioni ha fatto capire di aver lavorato molto alla serie Netflix, prestando attenzione all’adattamento del materiale originale. Nel live-action Oda avrà voluto vedere girate scene che nel manga non ha avuto spazio o tempo di disegnare. Basti pensare alle tantissime scene di Garp che allena Koby, mai viste nel manga e solo accennate in vignette o SBS.