La ciurma di Cappello di paglia è sicuramente la protagonista di One Piece. Luffy e i suoi compagni di viaggio sono i personaggi più approfonditi nel manga, tanto da aver ciascuno un arco narrativo “dedicato”. Tra i Mugiwara ricoprono un ruolo molto rilevante Nami e Nico Robin.
La navigatrice a suo modo ha salvato più volte Luffy e compagni, conducendoli per la Rotta Maggiore. Mentre Robin è ricercata dal Governo Mondiale per i segreti di cui è a conoscenza.Non è un caso che entrambe le piratesse siamo fondamentali nel manga: è lo stesso Oda ad aver voluto inserire personaggi femminili forti e indipendenti. Proprio questo aspetto è stato spiegato da mangaka in una recentissima intervista al “New York Times”.
Oda: “Non voglio personaggi femminili che debbano essere soccorsi”
La scorsa settimana si è tenuta una première del live-action Netflix a Los Angeles, a Santa Monica Pier. Senza che nessun fan presente lo sapesse, a questo evento ha partecipato Eiichiro Oda. Un’occasione che ha permesso al “New York Times” di intervistare Eiichiro Oda. Tra i diversi argomenti discussi dall’autore e la testata, troviamo anche il ruolo dei personaggi femminili nel suo manga.
La testata fa notare a Oda un pregio di One Piece: a differenza di molti altri manga d’avventura, l’opera presente moltissime donne “forti” e “capaci”. Come per l’appunto “l’archeologa Robin” e la “navigatrice” Nami. Il mangaka naturalmente conferma questa impressione: il suo manga conta tantissime donne “forti”, con un’intelligenza “come quella di Robin” o con abilità quali Nami. Non solo: ci sono donne “affascinanti” e “forti” anche “tra i nemici”.
La presenza di così tanti personaggi femminili indipendenti nell’opera è una risposta di Oda alle sue letture dell’infanzia:
Nei manga che leggevo da piccolo c’era sempre un certo punto in cui l’eroina esisteva solo per essere soccorsa. Ciò non si adattava molto a me; non ho voluto creare una storia che parlava di donne che venivano rapite o salvate. Io ho raffigurato donne che sanno come combattere per sé stesse e che non hanno bisogno di essere salvate. Se arriva un momento in cui stanno per essere sopraffatte, i compagni della loro ciurma le aiutano, e viceversa.
Che Oda avesse un’alta considerazione dei personaggi femmini era un “segreto di Pulcinella”. Chi ha letto il suo manga sa che le principesse non aspettano i Mugiwara per essere salvate: ma combattono al loro fianco per salvare il loro regno (e, in molti casi, i loro genitori).
Fonte: New York Times