Nell’universo di Naruto, la figura dell’Hokage è indubbiamente quella più importante di tutto il Paese del Fuoco: in ogni dove è ben nota la forza dell’uomo che ricopre tale incarico, così come il rispetto che incute agli abitanti del paese e il timore che deve suscitare in tutti colori che potrebbero avere cattive intenzioni contro di esso o contro i suoi abitanti. Oltre a questo, naturalmente, l’Hokage ha il compito di prendersi cura dei membri del Villaggio, tant’è che alcuni uomini che hanno ricoperto questa posizione hanno dichiaratamente considerato gli abitanti come una famiglia, oltre a compiere naturalmente eventuali riforme.
Leader esemplare, guida, capo politico e ambasciatore presso gli altri Paesi, l’Hokage ricopre dunque tantissimi incarichi di fondamentale importanza, anche se spesso alcuni di questi vengono dimenticati, messi in secondo piano a causa del compito primario: proteggere Konoha a tutti i costi.
Attualmente il Villaggio della Foglia ha avuto otto Hokage, tuttavia di questi ce n’è uno di cui conosciamo davvero poco: Kakashi Hatake, Sesto Hokage, quasi nominato già prima dello scoppio della Quarta Guerra Ninja e ufficialmente insignito del titolo dopo la fine di suddetta guerra. Il Ninja Copia ha sofferto molto il fatto di aver ricoperto tale carica durante il time skip tra Naruto e Boruto: Naruto Next Generations, pertanto le sue azioni sono sconosciute ai più.
Kakashi come Hokage: molto più di un leader
La parola che meglio di tutte descrive il periodo di Kakashi come Hokage è sicuramente riformista. Prima ancora di essere un leader o “qualcuno che protegge”, l’Hatake è stato una figura in grado di cambiare più di tutti il volto del Villaggio della Foglia, contribuendo alla crescita del Paese del Fuoco e al suo sviluppo tecnologico, guidandolo verso una nuova e inedita era e consolidando i legami diplomatici con gli altri Paesi, già abbastanza solidi dopo la fine della guerra.
Purtroppo proprio in virtù del time skip abbiamo potuto vedere ben poco del suo periodo come Hokage, tuttavia alcune informazioni molto significative ci vengono fornite da Kakashi Retsuden e da Sakura Hiden, romanzi spin-off di cui al momento solo il primo è edito in Italia col titolo di L’impresa eroica di Kakashi: il Sesto Hokage e il ragazzo rinunciatario.
Oltre ad aver contribuito allo sviluppo di Konoha, cambiando completamente il volto del Villaggio della Foglia e creando a tutti gli effetti quasi da zero ciò che vediamo in Boruto (ricordiamo che il Villaggio era stato quasi completamente distrutto dall’assalto di Pain), nei suoi dodici anni come Hokage Kakashi ha anche creato assieme a Sakura il primo Centro di Salute Mentale per bambini e ragazzi. In questo modo, hanno potuto prendersi cura della salute mentale non solo dei reduci di guerra, ma anche dei ragazzi ancora nel loro periodo di formazione come Ninja, conscio del fatto che non basta proteggere fisicamente le nuove generazioni, ma bisogna anche salvaguardare la loro psiche e integrità psicologica.
Dato il suo vissuto, Kakashi conosce perfettamente i traumi che i giovani ninja potrebbero subire e come questi potrebbero intaccare la loro psiche crescendo, ragion per cui si è dato da fare sin dall’inizio per costruire il Centro, spendendo energie e tempo affinché diventasse una pratica diffusa in tutto il Paese del Fuoco.
Oltre a questo, il Sesto Hokage si è impegnato a ripulire completamente Konoha, cercando di riformare dall’interno il gruppo degli ANBU in modo che non operassero più come una sorta di polizia segreta nell’ombra, bensì più alla luce del sole, in modo che ninja innocenti come Itachi in passato non dovessero più soffrire per il bene del Villaggio.
Pensare che Kakashi sia diventato Hokage solamente per convenzione o per dare più tempo a Naruto di crescere e di studiare è dunque una visione estremamente superficiale che non dà giustizia a tutte le azioni e opere da lui realizzate: il Sesto Hokage è stato un grande leader, in grado di traghettare Konoha in un lungo periodo di pace e soprattutto di prendersi cura degli abitanti del Villaggio della Foglia, senza limitarsi soltanto al proteggerli dai pericoli.