Il live action Netflix di One Piece è ormai approdato sulla nota piattaforma streaming, mostrando la sua versione dell’opera originale di Eiichiro Oda, in questo caso supervisore generale della serie TV. Come accennato in questi mesi l’opera televisiva ha adattato la “Saga del Mare Orientale” detta anche “East Blue” in 8 episodi, anche se manca ancora qualcosina per concludere il tutto (Rogue Town non è stata adattata per esempio), che si presuma si presenterà in una potenziale seconda stagione.
Dopo la prima puntata il pubblico viene fin da subito trasportato nelle macabre e bizzarre vicende con al centro Bugy il Clown, uno dei primi veri villain per i Mugiwara, in questo arco narrativo composto solamente da Luffy, Zoro e Nami. “Il Ragazzo dal Cappello di Paglia” (titolo della seconda puntata), va ad adattare “La Saga di Orange” (capitoli del manga 8-21, anime puntate 4-8) tagliando e adattando numerose vicende presenti in questo arco narrativo, diventando una sorpresa anche per i telespettatori più sfegatati capaci di narrare a memoria tutti gli eventi presenti in quei capitoli.
Se Oda ha fin da subito trattato la figura del “Clown” come tale nel suo manga, Netflix insieme a tutta la produzione ha deciso di regalare un volto inquietante a Bugy in questo frangente, dipingendolo come se fosse un personaggio di una pellicola horror la sua figura, anche se alla fine è bastato poco per mostrare nuovamente la sua bizzarra e ridicola natura. Di seguito, anche se cercheremo di mantenerli al minimo, saranno presenti spoiler su questo “nuovo volto” donata alla saga di Orange in questo live action di One Piece, quindi se non volete rovinarvi nulla non proseguite.
One Piece: Netflix dona un volto horror a Bugy il Clown del live action
Appena approdati nella città di Orange i nostri protagonisti vengono trascinati in una sorta di “circo degli orrori”, dove al centro viene presentato un’inquietante clown insieme alla sua “cricca” di artisti. Una delle prime cose che saltano all’occhio sono senza dubbio le catene sui piedi e sulle mani del pubblico (alias abitanti della città), insieme alle risate forzate e sofferenti di questi ultimi, imprigionati e costretti a subire le pagliacciate di Bugy e le sue esibizioni.
La fotografia di queste scene è soffusa e spesso intermittente, se vogliamo dire quasi simile a quella vista nel “Joker” di Phoenix, regalando così un senso di inquietudine costante nello spettatore. L’impostazione generale fa da teatro al terribile Clown appunto, truccato e “rivisitato” in un certo senso per trasmettere paura, visto che nel manga e nell’anime è stato dipinto fin da subito come un personaggio stupido, codardo e debole: quindi Netflix, almeno inizialmente, ha voluto azzardare a donargli questa nuova sfaccettatura e a quanto pare ci è riuscita alla grande.
All’uscita del primo teaser trailer, specificatamente alla prima immagine mostrata di Bugy il pubblico aveva esattamente esclamato tali parole: “è inquietante”, alla fine il gioco forza di Netflix era proprio questo, ovvero donare al Clown un primo impatto diverso per il pubblico consapevole della natura del personaggio, citando senza dubbio anche la figura del Joker di Batman, anche se in questo caso non vogliamo scendere nei dettagli per non anticiparvi troppo, anche se basta guardare le immagini presenti nell’articolo per avere un’idea generale.
One Piece – Netflix, 2×01:Taglia, adatta e cuci
“La Saga di Orange” è probabilmente l’episodio con più tagli in questa prima stagione, visto che molti eventi e combattimenti presenti nel manga originale non sono presenti. Oda aveva già anticipato questo dettaglio, parlando dell’impossibilità di inserire tutto e tutti all’interno di questa serie live action: alla fine della fiera è stato eliminato il superfluo (considerando il volere della produzione), rinunciando senza dubbio a qualche piccola chicca di questo arco narrativo. Vi basti pensare che questo episodio in circa 1 ora di puntata adatta 13 capitoli del manga e questo la dice lunga.
Ciò nonostante è anche questo il bello del live action di One Piece, dato che come accennato la versione “ridotta” dell’arco narrativo in questione potrebbe ampiamente sorprendere il pubblico appassionato alla storia di Oda ancora restio e scettico verso questo prodotto: vedere per credere. Per chiudere vogliamo anche fare un plauso alla gestione del Frutto del Diavolo Paramisha Puzzle Puzzle, che permette a Bagy di “spezzare” le sue parti del copro per usarle come vuole: buona CGI, ottima impostazione.