Purtroppo capita spesso e volentieri che la qualità degli adattamenti animati di celebri manga, visual novel od opere annesse sia altalenante e per un’opera adattata perfettamente ce ne sono molte altre che, purtroppo, non ricevono lo stesso trattamento e che proprio per questo si ritrovano con una pessima trasposizione animata.
I motivi possono essere diversi: anime con filler infiniti che fanno perdere agli spettatori il filo del discorso, adattamenti che non riescono a catturare e trasporre al meglio lo spirito della controparte cartacea, poco fedeli o, in alcuni casi, persino con un finale originale realizzato appositamente che rovina la qualità complessiva dell’opera.
All’interno della storia dell’animazione giapponese di esempi simili ce ne sono a bizzeffe. Noi, però, abbiamo selezionato cinque anime tratti da opere qualitativamente straordinarie e che avrebbero disperatamente bisogno di un remake.
Fate/Stay Night (Fate Route)
Dopo aver realizzato Unlimited Blade Works ed Heaven’s Feel, tutti i fan sperano e pregano che Ufotable decida di realizzare un adattamento anche della Fate route, prima route di Fate/Stay Night e attualmente unica priva di una degna trasposizione animata. Certo, esiste la versione del 2006 realizzata da Studio DEEN, tuttavia in quel caso si tratta di un adattamento altalenante e che non riesce a dare giustizia alla bellezza della prima route della visual novel, che nulla ha da invidiare alle altre due.
I principali difetti di questo anime sono un comparto tecnico scadente misto a numerosi elementi completamente inventati o presi senza motivo dalle route successive, che purtroppo ne pregiudicano parecchio la qualità a scapito dei primi episodi, tutto sommato buoni.
Un nuovo adattamento di questa route sembra ancora lontano, tuttavia visto l’amore di Ufotable per il brand di Fate e per il Nasuverse in generale possiamo continuare a sognare e chissà, magari nei prossimi anni in occasione del ventesimo anniversario dell’opera avremo qualche sorpresa.
Tutor Hitman Reborn
Divertente, pieno di azione e ricco di personaggi tutti diversi tra di loro, Tutor Hitman Reborn è uno shonen che nulla ha da invidiare ai Big Three di Weekly Shonen Jump, ma che purtroppo non è mai riuscito veramente a brillare per tanti motivi diversi.
L’anime in questo caso è una trasposizione più che buona, ma che col senno di poi ha inevitabilmente qualche difetto: troppe saghe filler che in un paio di occasione danno anticipazioni del tutto sbagliate su certi personaggi, un finale monco e il fatto che non vengano adattati gli ultimi due archi narrativi dell’opera. Tutto ciò rende l’adattamento di Reborn un buon adattamento, ma che come si suol dire potrebbe dare molto, molto di più.
In questo caso non è strettamente necessario un remake. Basterebbe anche una nuova stagione in grado di sistemare i fraintendimenti creati dai filler e adattare gli ultimi volumi del manga per migliorare la situazione, e perché no, riportare Tutor Hitman Reborn sulla bocca di tutti esattamente come merita.
Excel Saga
Excel Saga è la serie più vecchia presente in questa classifica, ma non per questo meno meritevole di attenzione, anzi! Andata in onda per la prima volta in Giappone nel 1999 e in Italia solo nel 2001 grazie a MTV, l’opera di Koshi Rikudo è irriverente, divertente, costantemente sopra le righe e proprio per questo assolutamente unica nel suo genere.
Guardando Excel Saga vi ritroverete a ridere per vere e proprie stupidaggini e sicuramente vi ritroverete più volte a chiedervi come mai. Ma, nonostante lo straniamento, non riuscirete comunque a smettere di sorridere di fronte alle avventure di personaggi assolutamente fuori da ogni schema. A differenza di alcuni casi sopraccitati, il problema dell’anime di Excel Saga non è né un finale originale né la mancanza di fedeltà rispetto all’opera originale, bensì banalmente la sua età che spesso frena gli spettatori dal recuperarlo.
La prospettiva di un “Excel Saga Remake” sembra lontanissima, ma noi teniamo le dita incrociate e, nel dubbio, aspettiamo il momento in cui Sua Eccellenza Il Palazzo conquisterà il mondo, solo per poter realizzare un degno adattamento dell’opera.
Tsukihime
Molto spesso definito come “l’anime che non esiste”, l’adattamento di Tsukihime fa semplicemente acqua da tutte le parti: tratto dall’omonima visual novel scritta da Kinoko Nasu (che sicuramente conoscerete per Fate/Stay Night, anch’esso presente in questa classifica), l’adattamento del 2000 si propone di animare la prima route del gioco… Fallendo miseramente, e finendo per realizzare piuttosto un vero e proprio minestrone di elementi tratti da tutte e cinque le route del gioco originale e inserite alla rinfusa nei 12 episodi che lo compongono, senza alcuna continuità o coerenza.
A ciò aggiungiamo un comparto tecnico scadente, dai colori spenti e totalmente privi di vita, il cui unico elemento veramente positivo è la sigla di apertura che si sposa stranamente bene con le atmosfere della visual novel originale.
Vista l’uscita del remake della visual novel (recentemente annunciata anche in lingua inglese) la speranza è che in futuro Ufotable realizzi un remake dell’anime, stavolta più fedele al materiale originale.
Medaka Box
Shonen completamente diverso rispetto agli standard, sopra le righe, originale e completamente folle, Medaka Box è troppo spesso un’opera ingiustamente ignorata vista l’incredibile qualità, che la rendono ancora oggi ad anni della sua conclusione uno degli shonen migliori sul mercato. A peggiorare la situazione, purtroppo, abbiamo un adattamento animato carente e che non è riuscito ad avvicinare gli appassionati all’opera.
L’anime di Medaka Box tecnicamente non è niente di speciale e purtroppo ha il grande difetti di adattare solo i primi volumi dell’opera, che ne compongono praticamente il prologo e che ben poco riescono a comunicare della serie nella sua interezza. Iconiche invece sono le sigle di apertura e di chiusura, anche se queste ultime contengono diversi spoiler evitabilissimi.
Speriamo, in futuro, di vedere un remake o un adattamento dei volumi successivi, magari realizzato da Studio SHAFT.
