Nel 2022, il desiderio di proibire certi libri nelle scuole pubbliche e nelle biblioteche negli USA ha raggiunto un picco allarmante. La società americana non è nuova a questo trend, che sembrava negli ultimi anni essersi stabilizzato, ma sicuramente non regredito. Secondo un rapporto dell’American Library Association (AMA), il numero di richieste di censura negli USA ha registrato un picco senza precedenti, evidenziando un drammatico incremento del 70% rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, nel 2021 le richieste erano 619.
Ciò che è ancor più inquietante è l’evoluzione di queste richieste nel corso degli anni. Nel giro di appena 21 anni, si è assistito a un mutamento delle modalità di censura: da richieste avanzate da singoli individui a iniziative di gruppo organizzate. Questo indica un movimento crescente e coordinato, spesso capitanato da fanatici, che mira a limitare l’accesso a certe informazioni o punti di vista.
Ma, perché sono stati censurati questi libri?
Come accennato in precedenza si è registrato a partire dal 202 la tendenza di vari individui e gruppi che hanno cercato di rimuovere dalle scuole i libri incentrati su questioni razziali o sulla storia della schiavitù e del razzismo. Questo riflette una campagna spinta da alcuni legislatori per approvare ordinanze educative che limitano la discussione di questi e altri concetti nelle aule e nei programmi scolastici. Sebbene inizialmente focalizzata sulle errate applicazioni del termine accademico “teoria critica della razza” per censurare le discussioni su razza e razzismo, nell’ultimo anno questa è mutata per includere un accento maggiore su questioni e identità LGBTQ+.
Sono emerse tendenze simili nella censura dei libri, accompagnate da lamentele riguardo agli sforzi di diversità e inclusione. Molti libri sono stati presi di mira semplicemente perché presentano protagonisti LGBTQ+. Storie non fiction sui movimenti per i diritti civili e biografie di persone di colore sono state coinvolte in queste campagne. Ad esempio, numerosi volumi della popolare serie di libri “Who Was?” e diverse biografie della giudice della Corte Suprema Sonia Sotomayor sono stati bannati nel Distretto Scolastico di Central York in Pennsylvania.
Con l’avanzare dell’anno scolastico, chi richiedeva la rimozione dei libri si è concentrato sempre più su libri che ritraggono individui LGBTQ+ o che toccano identità LGBTQ+, nonché su libri che, secondo loro, presentavano contenuti “sessuali”, come gravidanze adolescenziali, aggressioni sessuali, aborto, salute sessuale e pubertà. Queste tendenze sono state identificate per la prima volta nel rapporto “Banned in the USA” di PEN America nell’aprile 2022. Tuttavia, da aprile a giugno, c’è stata una forte concentrazione su questi temi.
La censura non è mai una soluzione
La censura, in ogni sua forma, rappresenta un freno all’evoluzione della nostra società e alla comprensione reciproca. Se anche Meta stessa è arrivata alla conclusione che la censura stessa di parti del corpo sia deleteria, figurarsi il bloccare o limitare l’accesso a informazioni e a diverse prospettive ci impedisce di confrontarci con il diverso, di capire il nostro passato e di apprezzare le molteplici sfaccettature della nostra storia. Solo accogliendo e comprendendo le diversità, confrontandoci con il diverso e imparando dai nostri errori storici, possiamo sperare di avanzare come civiltà. L’ignoranza non protegge, ma intrappola, e l’apertura mentale è la chiave per un futuro migliore.
Per maggiori dettagli, consulta ANSA, PEN AMERICA