Il manga di Bleach, uno degli shonen più importanti di sempre grazie a una storia coinvolgente e ricca di tantissimi combattimenti adrenalinici e personaggi variegati e unici, vanta uno stile di disegno senza dubbio intrigante e dinamico, che ben restituisce la frenesia delle varie battaglia: tutto ciò è merito del suo creatore, il mangaka Tite Kubo (che non si aspettava nemmeno che la sua opera potesse avere così tanto successo).
Dalle prime tavole, si può affermare senza alcun dubbio che lo stile di disegno di Tite Kubo sia molto migliorato, con un tratto più definito e marcato, che si fa più “imperioso” per disegnare certi cattivi iconici. E che dire poi di certi sfondi e vedute panoramiche, come quelle della Soul Society e dell’Hueco Mundo? Senza dubbio, tavole di ottima qualità.
Ma alcuni disegni non sono stati così semplici da realizzare per Tite Kubo, alcuni addirittura in grado di farlo arrabbiare con se stesso per le sue stesse scelte alquanto infelici. È lo stesso Tite Kubo a raccontare i due elementi più difficili da disegnare in Bleach, nel Question & Answers n° 19.
Due elementi difficili… anzi, tre!
Nel Q&A n° 19, Tite Kubo afferma che gli elementi più difficili da disegnare in Bleach sono stati i seni grossi di certi personaggi: il mangaka afferma di essersi sempre trovato in difficoltà a disegnare personaggi con seni voluminosi come la Luogotenente della 10a Divisione del Gotei 13 Rangiku Matsumoto oppure Nemu Kurotsuchi, la “figlia” del Capitano della 12esima Divisione Mayuri Kurotsuchi.
I seni grossi non sono però stati l’unico elemento a far dannare l’anima a Tite Kubo mentre disegnava Bleach, poiché anche uno degli Espada più folli e macabri della serie come Szayelaporro Granz ha creato non pochi problemi a Tite Kubo: il suo design articolato (soprattutto durante la sua forma Resurreción), ricco di piccoli dettagli sia nel viso che nel corpo, è stato un bel grattacapo da disegnare per il creatore di Bleach, per il quale più volte si è arrabbiato con se stesso mentre lo stava disegnando.