Le Zanpakuto sono forse uno dei concetti più interessanti e distintivi di Bleach, il capolavoro di Tite Kubo; non lasciatevi ingannare dal fatto che possono sembrare delle semplici e banali spade, perché le Zanpakuto sono le armi simbolo degli Shinigami del mondo di Bleach, e ognuno ha la propria, unica e peculiare Zanpakuto, differente per forma, Shikai, Bankai e poteri manifestati.
Tra i personaggi più interessanti dell’opera di Tite Kubo, anche Kenpachi Zaraki, il mastodontico Capitano dell’11esima Divisione del Gotei 13, può solo sembrare un energumeno con un’impressionante forza bruta, ma non è che una misera impressione: il Capitano Zaraki ha infatti molto da raccontare, sia per la sua storia travagliata, sia per il rapporto con gli altri personaggi (tra cui la sua Luogotenente Yachiru), ma soprattutto anche con la sua Zanpakuto Nozarashi, la sua arma simbolo.
Infatti, anche la sua spada ha molto da raccontare, nonostante possa anch’essa sembrare una banale Zanpakuto che aumenta a dismisura la potenza del suo utilizzatore. Vedremo che non è affatto così, e che addirittura Nozarashi nasconde un segreto che quasi nessuno nella Soul Society conosce, tra cui uno che si scoprirà nell’arco della Guerra Millenaria, in onda su Disney+, quindi ci potrebbero essere alcuni spoiler!
Nozarashi, “La provata dalle intemperie”
Vagando per uno dei distretti più poveri e disastrati del Rukongai (la regione più densamente abitata della Soul Society), un giovane Kenpachi Zaraki si imbatte in un corpo senza vita di uno shinigami, dotato di un Asauchi (spiriti di Zanpakuto senza nome), che subito il futuro Capitano dell’11esima Divisione prende, imprimendo parte dell’anima per creare la sua Zanpakuto, Nozarashi.
Il nome non è scelto a caso: dal giapponese, Nozarashi significa “la provata dalle intemperie“, che anche lo stesso Kenpachi Zaraki ha affrontato nel corso delle sue lunghe peregrinazioni nel Rukongai, sempre affamato di scontri e battaglie all’ultimo sangue.
Nozarashi si presenta come una spada molto lunga, molto più simile a una nodachi (la caratteristica spada giapponese a due mane) piuttosto che a una normale katana; Zaraki, che possiede una forza immensa, riesce però a tenerla con una mano sola, solitamente sopra la sua spalla destra. L’elsa e la decorazione sono bianche, avvolte da panni bianchi, mentre il fodero è marrone.
Poiché Kenpachi Zaraki per molto tempo non è a conoscenza del nome della sua Zanpakuto, vi è una sostanziale disarmonia tra i due, e ciò rende l’aspetto sigillato di Nozarashi parecchio logorato, con la lama decisamente smussata e con poca energia spirituale. Nonostante questo aspetto poco lusinghiero per una Zanpakuto, la potenza di Nozarashi è tale che perfino in questo stato è in grado di tagliare edifici come fossero fatti di burro.
La forza di Nozarashi
Come già scritto, nonostante il rapporto particolarmente discordante tra i due, la Zanpakuto di Kenpachi Araki possiede una potenza distruttiva senza pari all’interno di Bleach, forse può essere considerata la quintessenza stessa della forza bruta, furiosa e ossessionata dal combattimento.
Prima che ne venisse scoperto il nome, il Gotei 13 temeva che fosse lo stesso Kenpachi a infondere il suo immenso Reiatsu in Nozarashi, mantenendola in un costante stato di Shikai, ma così non è. Infatti, per rilasciare il vero potenziale distruttivo della Zanpakuto, il Capitano dell’11esima Divisione durante la saga della Guerra Millenaria usa il comando “Bevi“: Nozarashi diventa così un’immensa ascia/mannaia da guerra, che già il solo aspetto da solo basterebbe per incutere il terrore nei propri avversari.
Nel suo stato rilasciato, la potenza di Nozarashi aumenta vertiginosamente, e gli permette di ottenere una forza talmente sovrumana e brutale da disintegrare un meteorite con un singolo colpo, peraltro sferrato con estrema nonchalanche da Kenpachi Zaraki.
Ma questa immensa potenza distruttiva non è che minuscola se confrontata con lo spaventoso, innominato Bankai che scatena contro l’immenso Gerard Valkyrie, uno dei Quincy più potenti dell’esercito di Yhwach. In questa formai, Kenpachi Zaraki ottiene un aumento di forza mastodontico e incontrollato, che fa assumere al Capitano le sembianze di un mostruoso oni giapponese. L’enorme potere sprigionato dal Bankai di Nozarashi è troppo elevato perfino per Zaraki che perde il braccio destro, riuscendo però a eliminare il suo avversario.