I prezzi dei carburanti stanno continuando a salire, e si è raggiunto il picco di 2,5 euro a litro di benzina su alcune tratte autostradali. Il Governo non è troppo preoccupato, perché pensa di avere la situazione sarebbe perfettamente sotto controllo.
Adolfo Urso, Ministro delle imprese e del Made in Italy, ha parlato di questi rincari dicendo che il Governo non interverrà sulle accise come ha fatto il precedente esecutivo a causa della Guerra tra l’Ucraina e la Russia. Urso ha poi spiegato che l’incremento attuale è dovuto al fatto che in Italia abbiamo una tassazione sui carburanti più elevata rispetto ad altri paesi per contribuire al bilancio dello Stato, anche se togliendo il prezzo industriale si può notare come la tassazione sia inferiore a quella di altri paesi dell’Unione Europea come Francia, Germania e Spagna.
Il ministro è sicuro che la situazione si risolverà grazie all’introduzione di cartelli con scritto i prezzi medi dei carburanti nei benzinai. I prezzi medi attuali di benzina e diesel sono rispettivamente di 1,91 e 1,76 euro.
I cartelli introdotti con il “Decreto Carburanti”
Introdotti con il “Decreto Carburanti“, i cartelli dovranno esporre sia i prezzi accanto che quelli praticati nel proprio impianto, in modo da permettere ai cittadini di comparare i prezzi di diverse stazioni di rifornimento e scegliere in quale sia più conveniente fare il pieno. Se un benzinaio avrò un prezzo che si discosta molto da quello sopra riportato, potrà essere denunciato al ministero. I gestori dei benzinai dovranno aggiornare il cartello giornalmente, e dovranno esporlo all’interno dell’area di rifornimento per rispettare le condizioni di sicurezza e garantire la sua visibilità.
La novità ha fatto il suo debutto ieri, ma il primo giorno è stato abbastanza complicato: alcuni impianti ad esempio non hanno ricevuto i cartelli e non sapevano se potessero farli loro, mentre altri non sapevano di che comportamento tenere ora che stanno per andare in ferie. Questo ha spinto la Faib (Federazione gestori carburanti Confesercenti) a chiedere di fermare momentaneamente le sanzioni e gli accertamenti in questo primo periodo.
Il presidente della Faib Giuseppe Sperduto si è detto non molto fiducioso del fatto che i cartelli possano davvero portare a una soluzione, visto che l’aumento dei prezzi dipende in gran parte dalle quotazioni internazionali e non dai prezzi che determinano i vari gestori.