La casa automobilistica di proprietà di Elon Musk, Tesla, negli scorsi giorni è finita nell’occhio del ciclone a causa di alcune condotte scorrette nei confronti dei consumatori. Non è la prima volta che una cosa del genere accade, basti solo pensare a quando la società del magnate sudafricano ha cercato di mantenere segreto i problemi di sicurezza dell’autopilot.
Un’inchiesta giornalistica ha rivelato che Tesla avrebbe mentito circa l’autonomia delle sue automobili, “truccando” i veicoli in modo che mostrassero valori più alti di quelli reali. Oltre a questo, sembra che la società abbia anche cancellato, attraverso una serie di artifici, i reclami avanzati dai clienti in modo tale da non fare accedere questi ai centri assistenza.
Le condotte truffaldine di Tesla
L’inchiesta giornalistica è stata pubblicata per la prima volta su Reuters, salvo poi rimbalzare su tutti i quotidiani dell’occidente. Le accuse mosse dalla testata d’Oltreoceano sono molto gravi: Tesla non solo avrebbe manipolato i dati sull’autonomia dei veicoli, ma avrebbe anche cercato di risparmiare dei soldi facendo scomparire nel nulla le richieste d’assistenza.
L’indagine parte dalla testimonianza di Alexandre Ponsin, uno dei tanti clienti Tesla. L’uomo, durante un viaggio in Colorado a bordo di una Model 3, si è reso conto, guardando l’autonomia della batteria sul suo cruscotto, che il numero mostrato scendeva molto rapidamente in brevi intervalli di tempo.
Preoccupato di un danno alla batteria, Ponsin si è subito rivolto al centro assistenza Tesla, il quale gli ha prontamente consigliato di “cancellare l’appuntamento” a seguito di una diagnosi da remoto da cui non sono emerse problematiche.
Ciò che però il cliente non sapeva era che in Tesla esiste un reparto specializzato nello scoraggiare i clienti dal portare i veicoli in assistenza per problemi legati all’autonomia del proprio veicolo. L’esistenza di una “squadra di diversione” è stata confermata dall’inchiesta giornalistica.
La “squadra di diversione”
Questo team è stato costituito presso la sede Tesla di Las Vegas, ed è stato creato dalla società per far fronte all’elevato numero di segnalazioni da parte dei clienti che si erano resi conto che le prestazioni della batteria erano, in realtà, molto inferiori rispetto alle stime pubblicizzate dalla casa automobilistica (e rispetto al numero visualizzato sul cruscotto).
Intervistati da Reuters, i dipendenti facenti parte della “squadra di diversione” hanno rivelato di essere stati istruiti dai loro capi per cercare di cancellare gli appuntamenti dei clienti con ogni mezzo a loro disposizione. Gli stessi hanno confermato che, per ogni appuntamento eliminato, l’azienda avrebbe risparmiato ben 1.000$. E il team riesce a cancellare centinaia di appuntamenti ogni settimana.
Né Tesla, né Elon Musk per il momento hanno risposto alle gravissime accuse. Se queste, però, dovessero rivelarsi veritiere, la società rischierebbe una sanzione salatissima, mentre i suoi vertici potrebbero essere impuntati vari illeciti penali.