Nel 2003 il brand Pokémon era giunto al suo settimo anno di vita. Le prime due Generazioni erano state un successo clamoroso tra Rosso e Blu, Giallo, Oro e Argento, e infine Cristallo. Un successo talmente importante da portare Nintendo a rivitalizzare il Game Boy. La console era molto vicina al pensionamento, ma il boom della Prima Generazione convinse Nintendo a prolungare la vita della sua piattaforma. E così il Game Boy sopravvisse per qualche anno e ricevette il Color come successore nel 1998.
L’anno successivo in Giappone arrivò la Seconda Generazione, lanciata in Italia e in Europa nel 2001 con Oro, Argento e Cristallo. La prima iterazione del brand “a colori”, e ambientata in due regioni (Johto e Tanto). Con questa Generazione Game Freak bissò il successo fatto con i primissimi titoli e consolidò il brand Pokémon in tutto il mondo. Insomma: la strada era spianata per continuare ancora a lungo con Pikachu e compagni.
Mentre in Europa usciva la Seconda Generazione, Nintendo introdusse sul mercato il Game Boy Advance: la versione più avanzata dell’iconica console portatile, che godeva non solo di un maggiore potenza ma di un design totalmente diverso dai suoi predecessori. Per Game Freak e Nintendo era quindi inevitabile sviluppare una nuova Generazione sull’Advance. E così, dopo il lancio avvenuto in Giappone (novembre 2022) e in Nord America (marzo 2003), il 25 luglio 2003 uscirono in Europa e in Italia Pokémon Rubino e Zaffiro.
Il 20º anniversario della Terza Generazione in Italia
La Terza cercò di distanziarsi dalla Prima e dalla Seconda Generazione. Hoenn rappresentò una sorta di soft-reboot per il brand: i ‘Mon delle prime due Generazioni non potevano essere trasferiti in Rubino e Zaffiro. In più nessuno dei 135 nuovi Pokémon di Hoenn aveva legami con i precedenti 251 Pokémon: non c’era nessuna evoluzione o pre-voluzione (fatte salvo due forme nuove di Unown).
Insieme a questo distacco, Rubino e Zaffiro introdussero numerose novità nel franchise: una nuova regione, Hoenn; le lotte in doppio; gli sfondi diversi nelle lotte tra i ‘Mon; le Gare Pokémon; le abilità e le nature, fondamentali nel gioco competitivo. Ma soprattutto, Rubino e Zaffiro furono i primi due titoli del franchise a rendere centrali nella trama i due Leggendari mascotte: Groudon e Kyogre.
In Rubino è Groudon centrale nella trama, con il Team Magma che cerca di prenderne il controllo; in Zaffiro è Kyogre la mascotte ed è il Team Idro che prova a controllare i suoi poteri (questo tropo narrativo è diventato un elemento fisso del franchise, almeno fino a Pokémon X e Y). Una contrapposizione tra questi due Leggendari e due Team che sarà centrale in Smeraldo, altro titolo amato dal pubblico dei giocatori.
Insomma: Pokémon Rubino e Zaffiro riuscirono a cambiare in parte la formula del brand, senza stravolgerla. E le vendite premiarono Game Freak, anche se furono un po’ inferiori rispetto alle prime due Generazioni. In totale, Rubino e Zaffiro hanno totalizzato 16.22 milioni di copie vendute, contro le 23.73 di Oro e Argento e le incredibili 31.05 di Blu/Verde/Rosso. Questo non spinse Game Freak a fare marce indietro e proseguì nella sua strada con la formula introdotta con Hoenn, consolidandola con la Quarta Generazione e raggiungendo il suo picco con la Quinta.
Hoenn la porteremo sempre nei nostri cuori, specie chi ha iniziato a giocare a Pokémon proprio con Rubino e Zaffiro. Una Generazione che è stata un successo sul lungo termine: i remake che hanno venduto più di tutti nel franchise sono stati proprio quelli di Terza Generazione, Rubino Omega e Zaffiro Alpha per Nintendo 3DS. Non resta che rinnovare i nostri auguri per questo 20° anniversario ai due titoli per Game Boy Advance.