Amazon è senza ombra di dubbio una delle più grandi multinazionali e Internet Company del pianeta, tanto da essersi espansa in una miriade di settori differenti, da quello nativo dell’e-commerce (anche di generi alimentari), allo streaming video e musicale, fino ai recenti interessamenti per la telefonia mobile.
Uno dei progetti più ambiziosi e per il quale sta investendo molte risorse economiche è il Project Kuiper, un’iniziativa volta a lanciare nello spazio una flotta di satelliti orbitali che trasmetteranno un segnale a banda larga, atto a promuovere lo sviluppo di Internet in tutto il mondo in maniera più accessibile e alla portata, infrastrutturale ed economica, di tutte le nazioni.
L’avveniristico progetto di Amazon è tenuto in grande considerazione dall’azienda americana, tanto che è possibile che il lancio dei satelliti possa avvenire in tempi brevi, anche grazie a un investimento complessivo (fino alla fine del progetto) di circa 10 miliardi di dollari, in parte utilizzati anche per finanziare la costruzione di una struttura di lancio al Kennedy Space Center della Nasa.
Project Kuiper: un concorrente di Starlink?
Come si può facilmente intuire, il progetto è un diretto concorrente di Starlink, il progetto di Tesla con un obiettivo non dissimile da quello di Amazon; non è un caso che le aziende di Jeff Bezos e di Elon Musk siano, ancora una volta, in accesa competizione tra loro.
Il colosso mondiale dell’e-commerce punta a fare le cose in grande, e anche in fretta, perché l’intenzione di Amazon è quella di mandare in orbita entro il 2026 almeno 1600 satelliti, anche grazie all’aiuto di aziende come ULA e Blue Origin, che forniranno i vettori per spedire i satelliti nello spazio, i razzi Saturn V.
I piani produttivi invece prevedono, non appena la fabbrica sarà a pieno regime, di produrre 4 satelliti al giorno, che sui primi momenti serviranno a coprire quella fascia di pianeta che si trova tra i 56 gradi di latitudine nord e sud.
Il progetto è sicuramente ambizioso, ma Amazon è da sempre una multinazionale che fa le cose in grande, e la riuscita del suo progetto, congiuntamente con quella di Starlink, non potrà che portare benefici a tutti.
Fonte: Ars Technica