Non sono stati dei mesi tranquilli quelli del primo semestre della vita di Overwatch 2, che tra alti, ma soprattutto bassi, non è riuscita a soddisfare le aspettative di quei giocatori che, nel loro piccolo, speravano vivamente nel grande ritorno e nella rinascita di quello che, alla sua prima uscita, era senza discussioni il miglior titolo del genere battle arena.
Al 30 Giugno 2023 si è chiuso il secondo trimestre (Q2) per quanto riguarda Activision Blizzard King, per il quale è stato fatto il resoconto dell’andamento di tutti i giochi sotto i vari rami della gigantesca azienda, molto vicina all’acquisizione da parte di Microsoft. Ma focalizzandoci su Overwatch 2, nonostante i più fedeli cerchino di sdrammatizzare sulla situazione, continuando a condividere gli aggiornamenti, gli eventi i bilanciamenti rilasciati nella Stagione 5, sembrerebbe che adesso anche Blizzard abbia realizzato quale sia lo stato delle cose.
Nella nota riferita ad Overwatch 2 si legge “L’interesse e l’investimento dei giocatori sul gioco è andato sequenzialmente in declino durante il trimestre“. Questo declino è da considerare rispetto al precedente, anch’esso non così entusiasmante. Le parole sono allarmanti per il futuro del battle arena, soprattutto se consideriamo la loro fiducia nel vedere il rilascio della Stagione 6 il 10 Agosto 2023, definito come l’aggiornamento più grosso fatto finora, per il quale è ben nota la sua poca attrattività, dopo aver letteralmente decimato il sistema PvE rispetto a quello promesso in passato.
Probabile addio anche alla Overwatch League
La fiducia mostrata dagli sviluppatori per un aggiornamento dove l’hype dei giocatori è stato vanificato dalle dichiarazioni degli ultimi mesi e dai test sul PvE fatti in anticipo da alcune figure note legate ad Overwatch 2 che lo hanno definito divertente ma che offre al massimo qualche ora di contenuto, è da collegarsi alla possibilità di crescita, non intesa come playerbase, ma come guadagni, cosa che chiaramente va a sfavore dei giocatori, costretti ad avere a che fare con contenuti mediocri.
Ma il declino riguarda anche la scena degli esports, con la Overwatch League a forte rischio di cancellazione dopo le ultime dichiarazioni fatte nel resoconto. È stato reso noto che Activision Blizzard ha sollevato dal proprio incarico numerose figure legate al dipartimento degli esports (circa 50 persone), i quali sono rimasti estremamente sorpresi dalla notizia improvvisa e dal non aver ricevuto nemmeno un’alternativa, come ad esempio un cambio di ruolo.
Secondo loro, al termine delle attuali stagioni, non ci sarà il supporto interno necessario per andare avanti negli esports. Blizzard lo sa bene e la cosa è stata sottolineata nella sezione legata alla Overwatch League nel resoconto:
Come già comunicato in precedenza, i nostri accordi di collaborazione con le leghe professionistiche di esports continuano a incappare in problematiche. Nel secondo trimestre abbiamo modificato alcuni termini dei nostri accordi di collaborazione con le squadre partecipanti alla Overwatch League. Secondo i termini modificati, dopo la conclusione dell’attuale stagione dell’Overwatch League, le squadre voteranno un accordo operativo aggiornato.
Se le squadre non voteranno per continuare con tale accordo operativo aggiornato, verrà pagata una tassa di risoluzione di 6 milioni di dollari a ciascuna squadra partecipante (tassa totale di circa 114 milioni di dollari). Al 30 giugno 2023 non è stata pagata alcuna passività per la risoluzione del contratto. I ricavi totali della Overwatch League rappresentano meno dell’1% dei nostri ricavi netti consolidati.
L’idea generale è che questo sia l’ultimo anno di attività della Overwatch League, in quanto ci sono tanti indizi ad indicarlo, come lo scioglimento di alcune squadre o i problemi legati alla rimozione di alcuni titoli, tra cui Overwatch 2, dalla Cina per il mancato accordo con NetEase, cosa che ha portato inevitabilmente alla non partecipazione di diverse squadre. Ora il futuro della branca esport del battle arena è nelle mani dei proprietari delle squadre, i quali dovranno decidere se accettare il contratto o accettare i 6 milioni per la sua risoluzione, con la seconda che sembrerebbe essere la strada più plausibile.