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AI contro l’evasione fiscale: la nuova strategia dell’Agenzia delle Entrate

L’evasione fiscale è purtroppo una delle più gravi problematiche che affliggono i sistemi tributari di tutti gli stati del mondo. Si stima che l’Italia, almeno secondo i dati del 2019, sia il paese europeo che maggiormente evade l’IVA, circa il 21.3%, contro una media europea di circa il 10.3%, ma l’IVA non è la tassa più evasa, poiché il triste primato va all’IRPEF e a tutte le altre tasse sul lavoro.

Con l’avvento e la progressiva digitalizzazione dell’Agenzia delle Entrate, lo stato italiano sta via via introducendo l’utilizzo delle AI per contrastare la piaga dell’evasione fiscale che, seppure in diminuzione rispetto al 2015, è ancora parecchio elevata, mancando all’appello 79 miliardi di euro in tasse, ovvero circa 4 punti percentuali del PIL.

L’introduzione di questo algoritmo informatico, volto a contrastare sempre di più gli evasori, è stata dapprima approvata dalla direttiva 2023/74424 dell’Agenzia delle Entrate, la quale ha permesso la modifica della struttura organizzativa dell’Agenzia. Ora per i furbetti fiscali sarà dura non pagare le tasse.

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Come funziona la nuova AI anti-evasione fiscale

È la stessa Agenzia delle Entrate a spiegare accuratamente il funzionamento di questa innovativa Intelligenza Artificiale, che si specifica non sarà una sorta di Grande Fratello orwelliano che monitorerà costantemente ogni italiano, ma solamente quella tipologia di soggetti definiti “a rischio”, ovvero già beccati una volta a evadere il fisco e dunque più propensi a ripetersi.

L’algoritmo prenderà i propri dati da una banca dati, condivisa con la Guardia di Finanza, e successivamente controllerà i contributi versati e verificherà la correttezza dei dati inseriti dal contribuente. Nel caso qualcosa non torni, verrà segnalato a un operatore della Guardia di Finanza, ma il compito dell’AI termina: infatti, sarà sempre un operatore delle Fiamme Gialli a far partire un eventuale controllo fiscale.

È sicuramente positivo l’introduzione di un sistema di controllo fiscale basato sull’Intelligenza Artificiale, perché mostra un utilizzo sempre più specifico e integrato nella nostra società di queste nuove tecnologie che, nonostante quello che pensano i detrattori, sono il futuro. Sicuramente però, i “furbetti” fiscali non saranno particolarmente contenti di questa novità!

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Fonte: Quotidiano Contribuenti

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Riccardo Coda

Riccardo Coda

22 Giugno 1999. Amo l'ignoto, ciò che è poco convenzionale, le storie d'amore smielate e Neon Genesis Evangelion.

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