Sembra davvero non trovare pace l’adattamento cinematografico di Borderlands, bloccato nel limbo della post-produzione e ora colpito dall’ennesima tegola. L’autore della sceneggiatura originale, Craig Mazin, ha infatti chiesto che il suo nome non venga più associato al progetto.
Si tratta di una scelta piuttosto netta, che solitamente indica un’estesa riscrittura di quello che era lo script originale, ormai cambiato al punto da non corrispondere più con la visione dell’autore che, non condividendolo, decide di prenderne le distanze.
Per Mazin, quello di Borderlands non era l’unico progetto legato al mondo videoludico, dal momento che, dopo una carriera in cui si era fatto notare per aver firmato le sceneggiature di un paio di capitoli di Scary Movie e Una Notte da Leoni, ha recentemente raggiunto la definitiva consacrazione come showrunner della serie Tv di The Last of Us, rivelatasi un grande successo di pubblica e critica.
Borderlands, storia di una produzione tormentata
La realizzazione di un film su Borderlands, la celebre saga di looter shooter realizzata da Gearbox Software, si è rivelata sin da subito tutt’altro che semplice e la storia della sua produzione è partita da lontano, addirittura nel 2015, quando Lionsgate annunciò l’avvio del progetto sulle ali del successo che il secondo capitolo della serie videoludica stava ancora riscontrando. Di acqua sotto i ponti ne è poi passata tanta e nel frattempo i giocatori hanno potuto mettere le mani anche su Borderlands 3, prima che il progetto partisse effettivamente nel 2020 con l’annuncio di Eli Roth alla regia e proprio Craig Mazin incaricato della stesura del copione.
I lavori sono proseguiti apparentemente senza intoppi anche l’anno seguente, con l’annuncio dell’entrata nel cast di grandi attori del calibro di Cate Blanchett, Jamie Lee Curtis e Jack Black, e il completamento delle riprese avvenuto poi nella metà del 2021. Da lì in poi sono però cominciati i problemi, con le prime proiezioni di test che non hanno avuto riscontri positivi e il conseguente inizio di un calvario che ha portato ben sette sceneggiatori diversi a mettere le mani sul copione, oltre che a una nuova sessione di riprese affidata al regista di Deadpool, Tim Miller, dal momento che Roth era ormai impegnato su nuovi progetti.
La scelta di Craig Mazin, come se ce ne fosse bisogno, getta ulteriori nubi su una produzione che sta ormai assumendo le fattezze di uno strano mostro di Frankenstein cinematografico, troppo lontano da quelli che erano i presupposti originali della sua realizzazione. Con la decisione di non firmare con il suo vero nome (Mazin apparirà comunque nei crediti del film, ma sotto lo pseudonimo di Joe Crombie) lo showrunner di The Last of Us ha inevitabilmente dimostrato i suoi dubbi sulla bontà della direzione presa dal progetto. Perplessità molto probabilmente condivisa anche dai fan di Borderlands ormai incerti su quando, e soprattutto se, la pellicola arriverà nelle sale.