In questi ultimi capitoli di My Hero Academia stiamo assistendo allo scontro finale tra Ochaco Urararaka e Himiko Toga, durante il quale ci sono state date anche delle importanti rivelazioni riguardo la ragazza che fa parte dell’Unione dei Villain di Shigaraki.
Nel capitolo 392 abbiamo visto un flashback che ha spiegato il triste passato della villain, con i suoi genitori che l’hanno rinnegata a causa delle azioni legato al suo particolare quirk, portandola a mostrare sempre un sorriso che nasconde però il suo dolore. La sua maschera però si sta pian piano sgretolando, come dimostrato da una scena della battaglia che vede Ochaco tendere idealmente una mano verso di lei.
Un’altra rivelazione importante riguarda però il suo nome da villain. Molti fan pensavano che sarebbe stato rivelato, e invece si è venuto a scoprire che Toga non ha un nome da villain, perché ha rifiutato di darselo. La ragazza non ha mai sentito il bisogno di un nome in codice che la definisse o che nascondesse la sua identità, perché il suo obiettivo è sempre stato quello di vivere la vita che vuole.
Il perché dei nomi degli eroi e dei villain
Nel flashback presente nel capitolo 393 si vede Shigaraki spiegare una sua personale teoria riguardo l’origine dei nomi degli eroi e dei villain. Secondo lui si è iniziato a dare questi nomi per identificare degli avversari che altrimenti sarebbero rimasti anonimi, con i villain che poi hanno iniziato a usare queste identità per nascondere il loro vero nome.
Il tutto sarebbe passato alla fase successiva quando si è evoluta l’organizzazione degli eroi, che ha portato coloro che avevano quelle identità a usarli come nomi veri e propri. Toga semplicemente non voleva far parte di quel sistema, e ora crede davvero di aver fatto il meglio che poteva come persona.
Non si sa ancora quanto mancherà al finale dello scontro tra Toga e Ochaco, ma sicuramente se ne vedranno delle belle nel capitolo 394 di My Hero Academia, che uscirà tra una settimana, il 17 luglio (anche se gli spoiler e i leak saranno dietro l’angolo).