È ormai passato diverso tempo dall’integrazione dell’AI nel motore di ricerca Bing presente di base sul browser di ricerca Microsoft, ma più recentemente c’è stato un percorso inverso, con l’integrazione su ChatGPT di una nuova funzionalità che prende il nome di Browser with Bing, la quale consente un accesso rapido a internet da parte del chatbot per migliorare l’esperienza dell’utente, nonché quella di ricerca.
Tale funzionalità non è stata resa disponibile a tutti gli utenti, ma soltanto a coloro abbonati a ChatGPT Plus, dove la sua natura a pagamento offre più rapidità nelle risposte, nonché alta priorità, ma anche strumenti aggiuntivi per sfruttare al massimo la potenza dell’AI. L’integrazione di Browse with Bing, figlia di una promessa fatta da Microsoft per introdurre il loro motore di ricerca sulla piattaforma di OpenAI al fine di migliorarla, rende il chatbot molto meno limitato, dato che il suo modello gli permetteva di accedere soltanto alle informazioni raccolte fino a settembre del 2021.
Nonostante questa funzionalità sia ancora in una versione beta per ChatGPT, OpenAI si è vista costretta a disattivarla a causa di una falla scoperta da alcuni utenti, la quale permetteva di aggirare le limitazioni imposte da alcuni siti, di fatto andando contro la volontà dei vari proprietari. La situazione incriminata è stata resa nota attraverso un post su Reddit, dove un utente mostrava come era stato in grado di bypassare un paywall presente sul sito stesso.
La funzionalità di ChatGPT disabilitata per correggere la falla
Come ci viene mostrato, inviando un link al chatbot e chiedendogli di trascrivere il testo completo, era possibile aggirare i paywall imposti dal sito. È pratica comune per alcuni siti, bloccare i propri contenuti dietro un abbonamento o un pagamento, necessario per mostrare la pagina richiesta, ma questo comportamento di ChatGPT con Bing permetteva di non dover pagare nulla per poter leggere il testo, andando, di fatto, contro la volontà dei responsabili del sito.
A fronte di ciò, OpenAI ha segnalato ai suoi utenti, attraverso un post su Twitter, della temporanea rimozione della funzionalità per correggere un comportamento non voluto e che va contro quello che vuole essere l’obiettivo del chatbot, ovvero di essere di aiuto e non di intralcio agli utenti. L’avviso è stato accompagnato dai ringraziamenti per gli abbonati che hanno aiutato nelle fasi di test della funzionalità di ricerca integrata con Bing.
We've learned that ChatGPT's "Browse" beta can occasionally display content in ways we don't want, e.g. if a user specifically asks for a URL's full text, it may inadvertently fulfill this request. We are disabling Browse while we fix this—want to do right by content owners.
— OpenAI (@OpenAI) July 4, 2023
Quanto successo è un chiaro esempio di come il data scraping utilizzato per migliorare i modelli AI e permettergli di imparare, raccogliendo nuove informazioni, sia un problema reale per gli utenti, non solo coloro che utilizzano il chatbot, ma per i proprietari delle specifiche pagine internet, penalizzati da sempre più metodi per aggirare ciò che porta loro guadagno e sostiene il sito. OpenAI assieme agli altri studi di ricerca sull’intelligenza artificiale devono tener conto di queste possibilità, prevederle e prevenirle, in modo da non arrecare danni e subire delle cause indette dalle “vittime”, com’è già successo diverse volte.