Quante volte abbiamo visto sconti che sembravano sensazionali sui prodotti di elettronica? Televisori che, da un prezzo base partivano da 2000 euro, con uno sconto del 50% arrivavano a costare “solo” 1000 euro, e che noi compravamo convinti di aver fatto l’affare della vita, risparmiando ben 1000 euro.
Ma davvero quel televisore valeva 2000 euro? O il suo valore reale era, in fin dei conti, “solo” 1000 euro?
Questo è ciò che il Decreto Omnibus, così chiamata la Direttiva dell’Unione Europea 2019/2161, cercherà di combattere, dopo la sua recente entrata in vigore dal 1° Luglio 2023. Come si legge dalla data della Direttiva, essa era stata proposta nel 2019, e prevedeva di essere applicata dal Maggio 2022, cosa che l’Italia non è stata in grado di fare, ricevendo in tutta risposta una procedura d’infrazione.
In Italia è valida, per una serie di questioni burocratiche, solamente dopo il 30 Giugno. Ma che cosa comporta nello specifico questo decreto Omnibus? Esso sicuramente servirà molto al cittadino per difendersi dalla piaga sopracitati degli “sconti farlocchi“, ovvero una pratica commerciale scorretta che consiste nel vendere un prodotto a prezzo pieno facendolo sembrare invece in forte sconto.
Il Decreto Omnibus nel dettaglio
Più nello specifico, viene aggiornato l’articolo 17bis del Codice del Consumo: i commercianti sono ora obbligati a esporre il reale prezzo più basso degli ultimi 30 giorni sul cartellino del prezzo, e non un prezzo gonfiato ad hoc. Ora sarà severamente punito esporre un fantasioso “60% di sconto” su un prodotto che in sconto non è, con una multa che varia dai 500 ai 3000 euro.
Tra le altre novità introdotte dal Decreto Omnibus, vi è anche un elenco più esaustivo delle pratiche commerciali scorrette, tra cui il sistema delle recensioni fasulle (e il non segnalare la cosa), la promozione di beni locali rispetto a quelli esteri come se il primo fosse esattamente identico al secondo, e non fornire risultati di ricerca che consentono di classificare meglio un prodotto e pagarlo meno.
Ci sono però alcune deroghe ed eccezioni al Decreto Omnibus: ovviamente non varrà per prodotti immessi entro 30 giorni sul mercato, così come non varrà per prodotti agricoli deperibili e per le vendite sottocosto.
Tutto sommato, il Decreto Omnibus rimane un’importante direttiva a favore del consumatore finale, che d’ora in poi sarà meno ingannato da bislacchi e, all’apparenza, grandi sconti.
Fonte: Il Sole 24 Ore