Non ho mai seguito così attentamente gli sport, e di conseguenza non ho mai provato tanto fascino per le opere che li riguardano. Ci sono state ovviamente tra le eccezioni, e Birdie Wing: Golf Girls’ Story, anime originale prodotto da Bandai Namco Pictures, rientra sicuramente tra queste.
La storia di Birdie Wing Golf Girls’ Story si apre nella cittadina europea fittizia di Nafrece, dove vive una sedicenne di nome Eve. Per guadagnare da vivere per lei e la sua famiglia adottiva, passa le giornate a fare quello che sa fare meglio: gioca delle partite di golf illegali contro qualsiasi tipo di avversario che le richiede una sfida.
Un giorno dopo un ennesimo match, incontra la coetanea Aoi Amawashi, giunta dal Giappone per partecipare a un torneo internazionale che avrà luogo proprio a Nafrece. Aoi la sfida subito a una breve partita, e durante il gioco entrambe rimangono folgorate dalle rispettive abilità. Aoi riesce a batterla, ma le due si promettono di giocare ancora assieme in futuro, in una partita da 18 buche. Sulla loro strada ci saranno però diversi ostacoli.
Birdie Wing e il golf sopra le righe
L’anime non si presenta subito come una serie sul golf terra terra e simile alla realtà, ma piuttosto una serie dai toni bizzarri e sopra le righe. Ci si rende conto di non star vedendo un classico anime sul golf quando durante le prime partite di Eve vediamo a venir messo a paragone il tiro nel golf al caricare un colpo di pistola, con la pallina che fa ovviamente da proiettile.
Anche le altre golfiste dispongono spesso di “tecniche” particolare, che a volte potrebbero portare alla mente poteri simili agli stand di JoJo. I poteri contribuiscono a rendere molte partite emozionanti, complici anche le OST che accompagnano solitamente i tiri clou delle ragazze, siano esse giocatrici quasi professioniste o ragazze al soldo della mafia. Sono comunque poche le partite che si occupano episodi interi, mentre la maggior parte sono veloci e saltano buche per andare vicino alla fine per mostrare i momenti più clou in cui c’è la svolta o in cui le nostre beniamine devono fare il tiro decisivo.
La storia dell’amicizia e della rivalità di Eve e Aoi non tiene i giocatori incollati a schermo solo con le partite, ma anche con colpi di scena che riguardano la loro storia personale (spesso fuori dal campo di gioco) e che spesso sono imprevedibili. La quasi costante imprevedibilità della narrazione è uno degli elementi che più ho apprezzato durante la visione, nonostante comunque nel secondo cour si prenda una piega molto veloce che porta a un finale sì imprevedibile ma anche eccessivamente affrettato e a tratti inconcludente. Quel che è peggio è che non viene neanche fatta vedere la fatidica partita tra le due protagoniste, che era stata anticipata e rimandata per tutta la serie.
Un dettaglio simpatico è rappresentato dalle innumerevoli citazioni di altre IP della casa madre Bandai Namco, soprattutto rivolte a Gundam (due personaggi sono molto probabilmente citazioni a Amuro e Char della prima serie di Gundam, inoltre ci sono diversi modellini gunpla) e Pacman (la pallina da golf di Aoi è chiamata amorevolmente “Pakkun” e su di essa c’è disegnato Pacman con la bocca spalancata).
Il cast di Birdie Wing
Eve e Aoi sono inoltre due ottimi personaggi con personalità totalmente agli antipodi, anche se accomunate nella passione per il golf e nell’obiettivo di volersi superare a vicenda. Eve è una ragazza dall’atteggiamento pieno di sé e quasi strafottente, che non si arrende mai neanche davanti agli ostacoli che le si parano davanti. Aoi ha invece un atteggiamento più dolce e composto, anche se spesso è legata da quello che l’azienda di famiglia e la madre vogliono ottenere. In alcune loro scene non manca un pizzico di elementi yuri, che però rientra molto più nel bait.
Anche il resto del cast della serie ha sopra un velo di carisma, anche se purtroppo non tutti vengono approfonditi. È una cosa abbastanza naturale, anche perché molte avversarie delle protagoniste appaiono solo per una specifica partita per poi non tornare mai più (soprattutto nel primo cour). Dei personaggi secondari risaltano specialmente le caddie delle protagoniste, Amane e Ichina, che come le giocatrici che seguono, anche loro sono un po’ all’antitesi nei loro metodi (la prima molto digitale, la seconda meno). Rose, una della mafia di Nafrece, è forse l’avversaria delle protagoniste più approfondita di tutte, con un suo modo di fare all’apparenza egoistico e rivolto solo a ingrandire la mafia ma in realtà è molto più gentile di quel che si pensi.
I due mentori Amuro e Leo sono tra i pochi personaggi adulti presenti nella narrazione assieme alla madre di Aoi. Loro sono inoltre le due citazioni viventi a Gundam citate poco sopra, tanto che condividono pure i doppiatori con Amuro e Char.
Nonostante per la maggior parte si mantenga su un livello ok a livello tecnico, ci sono alcuni cut molto dinamici negli swing di alcune partite, come quelli realizzati da Akira Kikuchi. Promosso anche il character design di Kei Ajiki, che fa subito presagire il carisma e il modo di giocare di alcuni personaggi. Tra le OST una delle migliori è sicuramente l’opening “Venus Line”, presente in praticamente tutti gli episodi.
In conclusione Birdie Wing è un anime sportivo sopra le righe che vi “trafiggerà con i proiettili arcobaleno“, nonostante il finale non proprio perfetto. Tutti e 25 gli episodi della serie sono disponibili su Crunchyroll. Nel caso siate curioso, su Nintendo Switch è disponibile anche un videogioco ufficiale della serie.