One Piece ci insegna come le Jolly Roger per i pirati siano dei simboli davvero importanti e fondamentali di ciò che costituisce la propria identità. Nella storia di Eiichiro Oda la bandiera della ciurma di Luffy è stato uno dei primi passi più cruciali da dover effettuare per stabilire ufficialmente l’identità piratesca del gruppo, ancor prima dell’ottenimento di una nave vera e propria.
La serie ha un gran numero di Jolly Roger riconoscibili, e alcune sono diventate così riconoscibili da destare sorpresa ed emozioni complicate anche solo alla loro vista, come nel caso della bandiera di Shanks il Rosso o di Barbanera e della sua ciurma. Inoltre, ogni bandiera è in grado di raccontare una storia a sé stante, contenendo al suo interno un simbolismo legato al capitano e ai suoi compagni.
Purtroppo, ci sono stati casi in cui le Jolly Roger ideate da Oda non sono state ritenute “adatte” per apparire all’interno di One Piece. Un caso piuttosto noto avvenuto nel manga è stato quello della bandiera di Edward Newgate, noto anche come Barbabianca, la quale avrebbe con tutta probabilità portato delle controversie in Occidente, piuttosto che in Giappone
Una bandiera controversa
All’inizio, Eiichiro Oda aveva in mente una bandiera diversa dalla “croce” che possiamo vedere con la Jolly Roger di Barbabianca. Dal capitolo 434 in avanti, i vertici di Shueisha fecero cambiare lo stile della Jolly Roger di Barbabianca a causa della grande popolarità che il manga stava ottenendo all’estero, luogo decisamente più sensibile a dei disegni che sembrano ricordare la svastika nazista.
In Oriente, tuttavia, quel simbolo ha un significato decisamente differente da quello che conosciamo noi: esso viene chiamato “manji”, ed ha un legame intrinseco con la religione buddhista.
“Oda (2006): Per quanto riguarda la bandiera di Barbabianca, fui avvertito di come non poteva essere trasmessa all’interno dell’anime. Adesso mi è stato detto anche che non può essere pubblicata nemmeno all’interno del manga”.
Oda (2006): Whitebeard's pirate flag was warned that it could not be broadcast in anime. Now I have just been told that it cannot be published in manga as well.😭 pic.twitter.com/4gLrK4L33w
— sandman (@sandman_AP) June 27, 2023
La scelta di alterare i disegni di Oda per “adattarsi” al pensiero Occidentale ed evitare controversie non è mai stato un qualcosa di particolarmente benvoluto dai fan più assidui di One Piece. Dobbiamo ricordare inoltre come adesso anche altre opere particolarmente note utilizzino il manji senza alcun problema, come nel caso di Tokyo Revengers, ed esse risultano essere opere di successo anche e soprattutto al di fuori del Giappone.
Questo segno è nato in India, e il suo scopo originale era quello di rappresentare le religioni dell’induismo, del buddismo e del giainismo come simbolo di buon auspicio. Forse nel 2006 c’era ancora una sensibilità particolarmente più grande verso questo genere di simboli, e con il passare del tempo ci siamo adattati a distinguere le due cose. Detto questo, ormai la bandiera di Barbabianca è diventata iconica anche in questa sua nuova versione, quindi è improbabile che un giorno finisca con il tornare ad essere com’era prima.
Nell’attesa che riprenda One Piece abbiamo realizzato anche alcuni articoli interessanti che ci portano ad approfondire alcuni degli elementi ancora rimasti “poco approfonditi” da Oda ma che hanno un ruolo importante nel suo manga, come nel caso di Kong che potrebbe finalmente ottenere un ruolo di punta nell’opera, o la nostra lista di personaggi provenienti dal Secolo di Vuoto che continuano ad esistere centinaia di anni dopo nel mondo di One Piece.