Genshin Impact conta di un roster davvero invidiabile, con la bellezza di 68 personaggi (ce ne saranno molti altri che verranno aggiunti, con il rilascio delle nuove zone) suddivisi per le quattro regioni attualmente aggiunte: Mondstadt, Liyue, Inazuma e Sumeru.
Tutti i personaggi, chi più o chi meno, hanno avuto a che fare almeno una volta con il viaggiatore, raccontandogli le loro incredibili storie: alcune avventurose, altre molto tristi, dimostrando una volta di più quanto la miHoYo ci tenga a fare un buon lavoro sulla loro personalizzazione.
La loro bellezza sta infatti nella caratterizzazione e nella loro unicità. Sono associati ognuno ad una regione del Teyvat: alcuni vivono in città, altri sulle montagne o nei villaggi vicini. Alcuni hanno un lavoro, altri vivono per l’avventura. Eppure, alcuni di essi non sono neanche completamente umani, vi ricordate chi sono?
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I personaggi non-umani di Genshin Impact
Mondstadt
La prima città a cui il viaggiatore si approccia è Mondstadt, la città della libertà. Minacciata dal drago Dvalin, soggiogato dall’abisso, il viaggiatore riuscirà a salvare il drago dell’Archon di anemo, Venti, e a ricongiungerlo con il suo più fidato amico. A Mondstadt abbiamo conosciuto tanti personaggi, ma i seguenti hanno una particolarità:
- Albedo: è un umano sintetico, creato con l’alchimia. La sua “mamma”, che lui stesso chiama Gold, non è altro che Rhinedottir, la maga più misteriosa dell’Hexenzirkel a cui si lega tutta la storia del Teyvat e di Khaenri’ah. Da ciò che sappiamo da una quest su di lui, non è neanche l’unico Albedo in giro per il Teyvat.
- Diona: discendente della stirpe dei Katzlein. Ha le orecchie e la coda da gatto calico, il comune gatto domestico che tutti conosciamo.
- Klee: elfa. Le orecchie a punta dimostrano la sua appartenenza agli elfi, e allo stesso modo dovrebbe essere per sua madre, Alice, anche lei maga dell’Hexenzirkel.
- Sucrose: non si sa bene quale sia sua discendenza o la razza a cui appartenga. Sappiamo però che, dalla sua storia personaggio, ha avuto uno scambio con Diona dove dice che hanno le stesse orecchie da gatto.
- Venti: l’archon di anemo, oltre al fatto di essere una divinità, era uno spirito del vento prima di diventare ciò che conosciamo oggi. Il suo aspetto deriva da un suo caro amico, un bardo senza nome, di cui ne ha preso le sembianze alla sua morte.
Liyue
La seconda tappa del viaggiatore è la città dei contratti, Liyue, dove si è consumato l’omicidio dell’archon di Geo. Mentre tutti pensano alla nostra colpevolezza, qualcuno ci aiuta tra le ombre, cercando di provare la nostra innocenza. Ed è in questo modo che faremo la conoscenza di Zhongli, il vero archon di geo, che aveva orchestrato tutto. A Liyue troviamo moltissimi personaggi non-umani, perché tutti gli adepti lo sono, ma i personaggi giocabili sono di meno:
- Ganyu: metà qilin, metà umana. I qilin sono delle creature famose nella storia folkloristica cinese, che hanno un aspetto che richiama un drago cinese, un cervo o una capra. La sua parte qilin deriva dalla madre.
- Qiqi: zombie. La piccola bimba della farmacia Bubu è stata resuscitata dalla magia degli adepti e adesso aiuta Baizhu vivendo una vita senza emozioni.
- Xiao: adeptus. La vera forma di Xiao è un uccello, così come possiamo vedere dalla sua costellazione. Il suo nome da Yaksha è infatti “Alatus“, che significa alato.
- Yanfei: metà xiezhi, metà umana. Anche Yanfei, simile a Ganyu, ha un genitore di un’altra razza, il padre, che è uno xiezhi. Essi sono creature della mitologia cinese dall’aspetto di un bue o di una capra.
- Zhongli: adeptus e divinità. Abbiamo visto diverse forme dell’archon di geo: la forma drago all’inizio della storia di Liyue, quando lo vediamo precipitare fingendo di essere morto, e scopriamo anche di una sua forma qilin durante una delle missioni storia.
Inazuma
La terza regione che il viaggiatore riesce a visitare è Inazuma, la terra electro dell’Archon più spaventoso fin ora incontrato: la Shogun Raiden. Nell’immobilismo generale del decreto Sakoku, che priva le persone della loro visione e non permette a nessuno di entrare o uscire da Inazuma, il viaggiatore dovrà fare breccia nel cuore della vera Archon, Ei, rinchiusa dentro la marionetta della Shogun Raiden che governa la regione.
- Arataki Itto: oni. Gli oni sono delle creature famose nella storia folkloristica giapponese. Come oni, è infatti allergico ai fagioli e ha delle corna rosse sulla testa che dimostrano la sua discendenza.
- Gorou: una specie di cane. Lo si può notare dalle orecchie da cane e dalla coda che cerca di nascondere alla presenza di Yae Miko. Ricorda le sembianze di uno shiba, la più famosa razza di cane giapponese.
- Kirara: nekomata. Kirara è una yokai, anche lei con sembianze da gatta, ma con due code invece di una.
- Kujou Sara: tengu. Basata sul “karasu-tengu”, lo spirito dei corvi. Possiamo notarlo grazie alla maschera di corvo che Sara tiene di lato sulla sua testa.
- Shogun Raiden: marionetta e divinità. Oltre ad essere la divinità di electro, è anche e soprattutto una marionetta che gestisce Inazuma secondo un’idea distorta di eternità.
- Yae Miko: kitsune. Anche lei legata alla storia folkloristica del Giappone, le Kitsune sono gli spiriti delle volpi, saggi e maliziosi, qualità e difetti che possiamo infatti riscontrare in Yae Miko.
Sumeru
Sumeru è l’ultima nazione fin ora visitata dal viaggiatore e Paimon, dove abbiamo fatto la conoscenza di ben due divinità: Maggiore Rukkhadevata, di cui conosciamo solo la fama, e minore Kusanali, che invece abbiamo incontrato con il nome di Nahida.
- Layla: elfa. Si possono notare delle orecchie appuntite sotto il suo cappuccio blu.
- Nahida: elfa, avatar dell’Irminsul e divinità. Nahida non è solo una dea, ma è anche un’elfa, come possiamo notare dalle orecchie a punta. Ma soprattutto, è un ramo dell’Irminsul, utilizzato da maggiore Rukkhadevata per mantenere un archon a Sumeru.
- Tighnari: volpe. Lo possiamo notare dalle lunghe orecchie, che appartengono ad un tipo di volpe chiamata Fennec, originaria delle terre del deserto.
- Vagabondo: marionetta. Da ciò che sappiamo della sua storia, il vagabondo è la prima versione della Shogun Raiden, abbandonata per la poca funzionalità di cui disponeva. Dopo essere stato lasciato da solo, ha vissuto una vita che lo ha portato a incattivirsi, fino a quando non ha incrociato la strada con i Fatui, diventando uno degli harbinger.