Netflix dopo 4 anni belli pieni ha deciso di donare al pubblico una nuova stagione di Black Mirror, la serie antologica cult ormai amata da milioni di persone in tutto il globo. La sua forza sembra essere tornata nuovamente in queste nuove puntate, dove ancora una volta la forte critica verso l’uomo e la società la fa da padrone, confezionando allo stesso tempo delle storie stratificate e discutibili da sotto tutti i punti di vista, date le numerose chiavi di lettura a cui la nota produzione ci ha da sempre abituati.
Dopo il nostro approfondimento sulla prima puntata di questa nuova stagione, oggi vogliamo parlarvi della 6×02 intitolata “Loch Henry”, dove anche questa volta abbiamo la possibilità di entrare a pieno regime nelle ossessioni e perversioni dell’essere umano, spesso fuori controllo o semplicemente indisturbate. La storia ovviamente non parla solamente di questo, ma i temi ricorrenti della narrazione toccano diversi strati della concezione umana, come l’egocentrismo, la solitudine, la depressione, l’ambizione, la fama, il successo e ovviamente tanto altro: come sempre ci sarà sempre da discutere e argomentare e ognuno di noi guarderà il tutto sempre con occhi diversi. L’articolo contiene spoiler, anche se ridotti al minimo (donando la possibilità di leggere il tutto tranquillamente anche a chi non ha visto l’episodio ndr), quindi decidete voi se continuare o meno.
Netflix – Black Mirror 6×02: di cosa parla l’episodio?
Davis (Samuel Blenkin) e Pia (Myha’la Herrold) sono una coppia in viaggio in Scozia per girare un documentario su un collezionista di uova rare, dove quest’ultimo vuole proteggerle ad ogni costo dagli sciacalli del settore. Davis arriva con la sua ragazza all’interno della sua abitazione, dove presenzia solamente sua madre, rimasta vedova alcuni anni prima per via di alcuni eventi che hanno coinvolto il marito poliziotto. Poco dopo la sua permanenza Pia scopre del drammatico caso di cronaca nera che ha sconvolto il Pese, dove lo squilibrato Iain Aider negli anni novanta è stato artefice di efferati omicidi compiuti all’interno del suo bunker, dove torturava sadicamente le sue vittime fino a ucciderle.
Già qui possiamo soffermarci un attimo per capire il come Netflix stia cercando di costruire degli avvenimenti intorno alla malsana attrazione dell’essere umano verso tali fatti di cronaca nera, spesso più approfonditi di qualsiasi altra notizia letta durante quelle giornate. Basti solamente vedere, analizzare e studiare minuziosamente i vari successi presenti anche sulla nota piattaforma streaming come “Dahmer”, “Mindhunter” e tutti i vari documentari sui seriali killer più spietati della storia, per testare con mano l’attrazione oscuro dell’essere umano verso l’orrido, il surreale: senza manco a dirlo Pia cerca di convincere Davis nel girare un documentario proprio su questi omicidi, cercando di approfondire tutte le potenziali motivazioni che avrebbero condotto Aider a fare quello che ha fatto, cercando allo stesso tempo di raggiungere un certo successo dopo la pubblicazione di tale prodotto.
Non volendo cimentarci in particolari spoiler, lasciando a chi non ha visto la puntata di leggere il tutto tranquillamente, ribadiamo solamente il come Pia decide di scavare a fondo nella macabra vicenda, rischiando il tutto per tutto solamente per la sua mania di successo, di fama, mentre Davis ancora restio si cimenterà nell’impresa in maniera sempre meno convinta, dove col tempo comprenderà anche diversi elementi della vicenda inaspettati se guardati da un certo punto di vista, quindi anche per questo “Loch Henry” si pone come un episodio davvero intrigante, angosciante e interessante.
Le crude conseguenze di una storia massacrante
Strutturata come un vero crime questa puntata presenta visibili indizi sul finale già dalle prime inquadrature, solo che lo spettatore non ha ancora i pezzi per costruire l’assurdo puzzle reso disponibile da Netflix. Un finale distorto, complesso, dove lo spettatore si ritrova turbato alla fine dell’ultima scena, visto che il tutto va in un certo senso a “cozzare” con la filosofia della serie: fin dalle prime puntate Black Mirror ha sempre posto i suoi personaggi in una situazione autodistruttiva, dove alla fine chi pagava le conseguenze erano sempre loro, circondando il tutto con un’atmosfera cinica, che difficilmente potevamo sopperire. In questo caso il finale conduce alla sconfitta vittime innocenti, dove per via delle ossessioni e desideri di altri finiscono per perdere tutto senza aver avuto nessuna voce in capitolo, mangiati dalla voglia oscura e perversa di altri personaggi, usciti “vincitori” questa volta dalla vicenda, scegliendo nei minimi dettagli il loro futuro, distruggendo quello degli altri senza che questi ultimi potevano opporsi.