La stagione primaverile degli anime sta giungendo al termine, e tirando le somme sulla stagione si può dire che sia stata davvero ottima. Tra i titoli validi non figurano solo le serie più seguite come Demon Slayer 3, Oshi no Ko, Tengoku-Daimakyou o il secondo cour di Mobile Suit Gundam: The Witch From Mercury, ma anche serie come Yuri is My Job!, adattamento dell’omonimo manga di Miman.
Yuri is My Job! parla di Hime Shirasaki, una liceale che sogna di sposare un riccone per poter condurre una vita fatta di agi. Per questo fin da quando era piccola ha sempre messo su una facciata per apparire adorabile, gentile e graziosa come un angelo agli occhi di tutti. La sua vita però viene sconvolta quando per strada si scontra a causa di una distrazione con Mai Koshiba, la quale si ferisce al polso a causa dell’incidente.
La donna ne approfitta per chiedere a Hime di aiutarla sul suo luogo di lavoro per un giorno, u ‘offerta che a primo impatto le sembra losca. Nonostante questo la protagonista accetta, e per sua sorpresa, il luogo dove lavora Mai è un locale chiamato Café Liebe. Non si tratta però di un locale come gli altri: le cameriere recitano la parte di studentesse del fittizio Istituto Femminile Liebe, dove possono arrivare anche a stringere un rapporto particolarmente intimo e diventare Schwestern (ossia sorele). L’attenzione di Hime viene “rapita” da una cameriera del locale, Mitsuki Ayakonoji, la quale sotto sotto sembra… Odiarla.
I personaggi sono al forza di Yuri is My Job! (attenzione spoiler)
La forza di Yuri is My Job! sta sicuramente nei personaggi che vivono le vicende raccontate al Café Liebe, nell’anime soprattutto le protagoniste Hime, Mitsuki, Kanoko e Sumika. Tutte e quattro sono piene di sfaccettature, tanto da non essere mai quello che sembrano alla prima impressione. Man mano che la serie pone il focus su un determinato personaggio, si vengono a scoprire dei lati delle loro personalità che possono cambiare totalmente la visione che fino ad allora si aveva di loro.
La serie si divide in due archi narrativi principali: uno dedicato a Hime e Mitsuki e l’altro dedicato a Sumika e Kanoko. Entrambi costruiscono delle vicende che ci permettono di vedere le fragilità e i sentimenti che loro tentano di nascondere, senza mettere fine al loro character arc. Appare infatti chiaro che questi due archi servono soprattutto come introduzione generale ai personaggi e alle loro dinamiche, ma questo non vuol dire che le evoluzioni viste a schermo non siano emotivamente coinvolgenti.
Nel caso di Hime e Mitsuki vediamo la prima tentare a tutti i costi di conquistare gli affetti della collega, arrivando anche a scoperchiare un trauma passato che porterà però anche alla rinascita di un’amicizia vera e genuina, toccando anche il tema del non dover necessariamente fare quello che la gente si aspetta da te, anche se per mantenere una facciata. Con Sumika e Kanoko troviamo una contrapposizione tra una ragazza innamorata e in balia dei suoi sentimenti repressi contrapposta a una ragazza che non sa molto di romanticismo, accomunate dal fatto che entrambe vogliano mantenere uno status quo, anche se può essere doloroso.
Durante la visione sono rimasto particolarmente stupito da Kanoko, sulla quale ho cambiato idea non una ma ben due volte durante la visione. Solitamente non cambio idea su un personaggio così tante volte nel corso di una serie, e questa è stata la prima volta.
Il finale è l’unico episodio dove l’atmosfera diventa molto più comica ed emotivamente leggera rispetto a quanto visto in precedenza, ma non è un male. Ho trovato brillante la scelta di chiudere con un episodio più leggero e che mostrasse i personaggi iniziare un nuovo capitolo della loro storia senza dramma alcuno.
Il setting del locale è esso stesso molto interessante, e l’anime è riuscito a renderlo più coinvolgente rispetto al manga con scene che mostrano davvero l’accademia Liebe che Mai ha basato sul suo romanzo preferito Il cuore di una fanciulla (un’opera fittizia molto probabilmente ispirata a una famosa serie yuri dei primi del 2000, Maria Watches Over Us). Una delle scene a mio avviso più accattivanti è quella in cui all’inizio Hime riesce a entrare nello spirito del locale con la sua facciata, dove dalle pareti del salone principale entriamo proprio nel salone del Liebe immaginario.
Nonostante qualche bella trovata, l’anime rimane visivamente molto modesto. Forse i bassi più percettibili sono soprattutto nei primi episodi, dove in una scena ambientata nella scuola di Hime e Kanoko, i due personaggi non sembrano legarsi benissimo all’ambiente che le circonda. Un grande dispiacere è poi il fatto che in un certo senso la serie tende molto a dare focus a Hime e Yano puttosto che a Sumika e Kanoko, soprattutto nelle sigle e nelle endcard.
In conclusione, Yuri is My Job! è un’ottima serie che dà un focus molto interessante sui suoi personaggi principali. Tutti e 12 gli episodi sono disponibili su Crunchyroll.
