Potreste aver già visto, scorrendo tra i giochi gratis di Apple Store o Google Play, un gioco di nome Bear’s Restaurant, dalla spiccata grafica in pixel art e spesso correlato a titoli “di spessore” come Gardenscapes o uno dei tantissimi simulatori di cucina free-to-play che potete rinvenire sul mercato mobile. A prima vista, effettivamente, il gioco di Odencat non sembra nulla di più: un simpatico giochino di cucina con protagonista un gattino e un simpatico orso col cappello da chef. Niente di più sbagliato.
Un gioco di cui si è parlato molto poco, spesso scartato proprio a causa delle apparenze, ma che sconsigliamo altamente di far scaricare a qualche genitore come giochino per intrattenere il figlio, né ci sentiamo di consigliare a persone particolarmente sensibili: il target ideale per questo titolo è quello dei giovani adulti, e non perché il giochino di cucina preveda acquisti in game o crei una dipendenza stile Candy Crush, anzi, specifichiamo già da subito che non si tratta minimamente di un gioco di cucina.
Bear’s Restaurant è un’avventura rigorosamente interiore
Ipotizziamo che qualcuno di voi sia incuriosito da quanto detto sopra e decida di scaricare il gioco (che è gratis su smartphone ma acquistabile al prezzo di 12 euro su Switch e PC, con tanto di DLC): quello che si troverebbe davanti sarebbe comunque inaspettato, anche dopo le nostre premesse. In poche parole, impersoniamo un gattino che non sa nulla di sé: sa di essersi risvegliato in un mondo che non conosce ed è stato assoldato da un orso che, di mestiere, fa il cuoco degli ultimi pasti.
Scopriremo presto di trovarci in un limbo quasi dantesco: le persone che hanno perso la vita si materializzano nel locale del nostro amato orso e viene preparato loro il piatto più amato in vita, per poi sparire verso una nuova destinazione ignota. Al termine della giornata di lavoro il gattino potrà fare una cosa che fa assumere tutta un’altra piega al gioco: potrà assistere, come se avesse a disposizione una serie di registrazioni, alle strazianti morti dei suoi ospiti.
Osservare la vita che si allontana
Il gameplay, ridotto all’osso, ruota attorno alle azioni quotidiane del micetto, ma possiamo dire che la sostanza del gioco risiede proprio nelle immersioni nei ricordi dei nostri clienti: malattie che colpiscono giovanissimi, omicidi, vite piene di pentimenti che si interrompono con violenza, vite pronte a sbocciare che restano per sempre un pallido “se”.
La breve storia del gioco ci poterà a scoprire l’identità dell’orso e del micetto: vi assicuriamo che sarà difficile non commuoversi giocando a Bear’s Restaurant, soprattutto nelle sue sezioni finali. Una volta che avrete terminato la vostra esperienza con la versione base del gioco, potrete acquistare dei contenuti aggiuntivi che consigliamo fortemente a coloro che si sono appassionati alla vicenda, in quanto il solo gioco base non poterà a termine la storia, ma tenderà a lasciarla in sospeso.
Una piccola perla su smartphone
Bear’s Restaurant è riuscito, nonostante ed anzi, forse proprio grazie alla sua peculiarità, a raggiungere il milione di download fra Apple Store e Google Play ed è stato selezionato tra i titoli finalisti di due premi: il Google Indie Game Festival 2019 e il Google Best of 2019. La riflessione sul valore della vita e lo straziante modo in cui viene raccontata la morte riescono a compensare il fatto che il titolo sia tutt’altro che duraturo anche nella sua versione completa.
Come riportato dagli stessi sviluppatori: “Non ci sono puzzle complessi, battaglie eccitanti o cut-scenes epiche, ma ricorderai per sempre questa storia” e non ci sentiamo di dar loro torto. Vi ricordiamo che Bear’s Restaurant è disponibile su dispositivi mobile sia Apple che Android in maniera gratuita nella sua versione base, mentre potrete acquistare la versione completa per Nintendo Switch e PC (Steam) al prezzo di 12,99 euro.
