Una delle caratteristiche più note di One Piece è la sua longevità. Non è certo record nel mondo anime e manga, battuta da altri titoli come Sazae-san. D’altro canto, l’opera di Eiichiro Oda è senza dubbio molto lungo, con i suoi 106 volumi e 1086 capitoli usciti in ben 26 anni di pubblicazione.
Naturalmente non era nelle intenzioni dell’autore di proseguire così a lungo con l’opera. Il mangaka a fine anni Novanta si è trovato a realizzare il suo primo lavoro di grande successo, e non aveva certo pianificato una serializzazione ultraventennale.
Qualche anno fa l’autore ha parlato proprio di questo tema, commentando la longevità del suo magnus opus. A 86 volumi pubblicati, nel 2017, Oda parlò di questa caratteristica di One Piece, spiegando la ragione dietro la sua lunghezza: l’introduzione della Flotta dei Sette.
La fortuna della Flotta dei Sette
La Flotta dei Sette è stata una delle prime organizzazioni di un certo spessore introdotte nel manga, debuttata nel 6° volume dell’opera. In origine il gruppo alleato della Marina era composto da Boa Hancock, Crocodile, Doflamingo, Jinbe, Gekko Moria, Mihawk e Orso Bartolomeow (in giapponesi sono noti come “Shichibukai”). I membri sono cambiati in corso d’opera, con l’aggiunta nel tempo di Buggy, Edward Weeble, Trafalgar Law e Barbanera. Alla fine, durante la saga del Reverie la Flotta dei Sette venne sciolta dalla Marina.
Come si è potuto notare, i membri della Flotta sono tra i personaggi più ricorrenti di tutto il manga di Eiichiro Oda, alcuni protagonisti di saghe intere (Crocodile con Alabasta o Doflamingo con Dressrosa). Soltanto che non si è trattato di un risultato voluto fin dall’inizio dal mangaka.
In occasione del 20° anniversario dell’opera, nel 23° Log della One Piece Complete Collection Oda aveva parlato del ruolo della Flotta dei Sette nella lunghezza del manga. La ragione del motivo per cui One Piece ha questa storia ultraventennale è proprio legata agli Shichibukai.
Il manga sarebbe dovuto durare circa 5 anni, ed era intesa come “la storia del combattimento contro i Quattro Imperatori” (gli Yonko). Ma nellla mente di Oda era piaciuta molto l’idea di vedere un elemento cool come gli Shichibukai. Visto che due o cinque membri non suonavano bene, Oda ha pensato che la “Flotta dei Sette” suonasse ancora meglio. A quel punto le cose erano “sfuggite di mano” per il mangaka.
In realtà è stato solo un pensiero passeggero. E poi, come in un film horror, è cresciuto a dismisura in una serie così lunga!! […] Ebbene, non ho rimpianti persistenti visto che ho già disegnato ciò che volevo disegnare
Insomma: a seconda dei punti di vista, si potrebbe dire che la Flotta dei Sette ha costituito la fortuna del manga di Eiichiro Oda, rendendolo così lungo ma allo stesso tempo epico e intricato. Anche dopo lo scioglimento, gli Shichibukai giocano ancora un ruolo fondamentale nel manga: Barbanera è uno dei possibili villain finali; Law e Jinbe sono diventati stretti alleati di Luffy (il secondo addirittura ora è un mugiwara). Vedremo cosa ci riserverà Oda nel futuro per questi personaggi.
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Fonte: Japan Today, One Piece Wiki