Zelda: Tears of the Kingdom è un titolo che ci immerge in una natura quasi incontaminata: Hyrule, escludendo le rarissime città, è una distesa di vegetazione e fauna dalla quale possiamo attingere una grande quantità di risorse. Il rispetto della natura non è comunque un argomento lasciato in disparte, ma anzi, il gioco racchiude un importante messaggio al riguardo.
Per conoscere questo piccolo dettaglio che ci fa comprendere la cura e l’attenzione degli sviluppatori dietro il proprio lavoro, dobbiamo rivolgerci a Terry, il mercante ambulante apparso più volte nella serie che è sempre stato caratterizzato dalla sua grandissima passione per gli insetti. In TOTK non mancano certamente gli insetti da raccattare: cavallette, lucciole, libellule e farfalle sono ottimi ingredienti per realizzare potenti pozioni.
Un messaggio nascosto in Zelda: TOTK
Lo stesso Terry avvierà dei dialoghi inediti se, decidendo di parlarci, avremo nelle nostre tasche un prezioso Scarabeo Dorato, l’insetto più raro del gioco. Da bravo mercante, Terry compra e vende diversi tipi di prodotti, tra cui le Lucciole Silenti, speciali lucciole che, se cucinate, aumentano l’effetto furtivo delle nostre pozioni.
Se decideremo di acquistare o vendere alcune di queste creature, potrà avviarsi un dialogo veramente speciale:
“Ricorda che gli insetti non vanno liberati a caso, però! Possono danneggiare l’ecosistema se vengono liberati nell’habitat sbagliato… Non chiudere la porta in faccia agli insetti! Non è colpa loro, se ti fanno paura!”
La pagina Facebook italiana @scienze.naturali, specializzata in divulgazione delle scienze biologiche, ha voluto dedicare un post alle parole di Terry, spiegandoci la loro sopita importanza. Le parole del nostro amato venditore sono un chiaro riferimento ad un argomento spesso poco trattato dai media, ovvero l’Alloctonia. Con Alloctonia intendiamo la pratica di immissione artificiale di specie non autoctone in un determinato ambiente, una costrizione che può danneggiare seriamente la biodiversità dell’ambiente stesso.
Sensibilizzare mediante il videogioco
La scelta degli sviluppatori di Zelda: Tears of the Kingdom di includere questo piccolo riferimento alla realtà non è che un esempio di come, mediante il videogioco, si possa comunicare un messaggio che va oltre al gioco stesso. Che sia sotto il punto di vista ambientale, come abbiamo appena visto, oppure sotto quello psicologico o etico, alcuni sviluppatori sanno bene che, data la vastità del pubblico che fa uso del prodotto realizzato, un messaggio può diffondersi nel migliore dei modi.
Uno degli esempi soggettivamente più forti che possiamo prendere è [SPOILER DI SUPERLIMINAL] il monologo finale del Dott. Glenn Pierce. Attraverso poche e semplici parole, il misterioso personaggio del dottore ci parla di autostima, di paura, di necessità di vedere la vita sotto una nuova lente: una brusca rottura della quarta parete che ci porta a riflettere su noi stessi. Abbiamo bisogno di messaggi che sappiano cambiare la nostra vita non solo virtuale, ma anche reale, come nei due casi citati in questo articolo.