Il nome dei TheBorderline e gli eventi inerenti l’incidente avvenuto a Roma nei giorni scorsi dominano le testate online, i telegiornali e i quotidiani. Ogni giorno escono numerosi servizi e articoli che tentano di ricostruire l’accaduto, o che comunque ruotano in un modo o nell’altro attorno alla vicenda, ai suoi protagonisti YouTubers e a coloro che sono anche indirettamente interessati.
Tra gli articoli dedicati, alcuni si focalizzano anche sulle reazioni di altri personaggi del web, che spesso desiderano dire la loro sull’accaduto nelle proprie pagine o nei propri video. Questo perché tra le migliaia di polemiche sulla questione, molti focalizzano l’attenzione e attribuiscono gran parte della colpa alle nuove generazioni e, in particolare, a “questi YouTubers che fanno video pericolosi per i like”. In una narrazione del genere, sono arrivate le risposte di diversi content creator piuttosto in disaccordo.
Tali risposte riescono però a diventare velocemente ulteriore materiale per i giornalisti della stampa tradizionalista, che spesso non comprendono appieno i personaggi di cui parlano e finiscono per dare una ricostruzione errata delle loro parole. Questo sembra essere quanto accaduto a Blur, noto streamer di Twitch partito anche lui da YouTube, che è diventato oggetto di un articolo da parte de La Stampa e che ha definito pieno di errori.
L’articolo che ha fatto arrabbiare lo streamer
L’articolo in questione de La Stampa si intitolava “Incidente Roma, la vecchia guardia di YouTube se la prende con i follower: ‘Sono loro a cercare video sempre più estremi”. Non è passato ovviamente inosservato a Blur, che una volta letto l’articolo ne è rimasto piuttosto scontento elencando gli errori e allibendosi del fuorviante sunto del suo discorso riportato sulla testata.
Nell’articolo, che parla dei punti di vista di diversi YouTuber e content creator sulla questione, l’autore esordisce riportando una breve descrizione di Blur, sbagliandone la data di nascita e definendolo “famoso per essere un campione di bestemmie e parolacce su Call of Duty”.
L’articolo continua riportando alcune delle frasi dette dallo streamer in live su Twitch, riassumendo poi il suo discorso in questo modo:
“Insomma, se la prende con chi guarda. La richiesta è di video sempre più estremi, e gli YouTuber non farebbero altro che assecondare i loro follower.”
Su Twitter, Blur ha commentato tale narrativa in modo piuttosto netto, affermando che il suo discorso è stato totalmente incompreso:
“Questa (l’autrice) è riuscita a non capire nulla di quello che ho detto. Fa la giornalista, ha messo che sono del 94 (poi corretto a 96, ndr), ha scritto che sono famoso per bestemmie e parolacce su cod e che CiccioGamer lo è per un contenzioso con la finanza. Chi è questa imbecille?”
Quando un fan ha taggato la scrittrice dell’articolo sotto a questo commento di Blur, il content creator si è rivolto direttamente a lei:
“Per lavorare a La Stampa serve avere la comprensione del testo di un bruco? Almeno l’anno di nascita Nadia, ci tengo che i 60enni che leggono il vostro giornale sappiano quando sono nato.”
Solamente qualche mese fa, il canale Twitch di Blur ha superato ogni record entrando nella Top Ten degli streamer con più abbonamenti al mondo sulla piattaforma. Il content creator romano classe ’96, che effettivamente era già piuttosto conosciuto per i suoi video su Call of Duty: Modern Warfare 2, col tempo è riuscito a raggiungere questo traguardo incredibile pubblicando contenuti che hanno riscosso un grande successo, e conquistando il pubblico con il suo modo di fare.
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