Un fortuita casualità colpisce Kick in queste ore, il servizio di streaming dal colore verde concorrente diretto – dichiaratamente e senza esclusione di colpi – della piattaforma di Amazon è al momento offline.
Provando ad accedere al sito in queste ore viene restituita la schermata di errore di Cloudflare, la contenent delivery network (CDN) che si occupa di smistare il carico della piattaforma e consegnarne per l’appunto i contenuti. Un cedimento, quello della piattaforma, consequenziale alle recenti notizie dell’accordo da 100 milioni di dollari siglato dalla piattaforma con lo streamer xQC per portare i suoi contenuti in un colore diverso, un verde neon acceso molto forte.
Kick ha di recente firmato con lo streamer un accordo – non esclusivo – del quale vi abbiamo parlato qui, nel quale si definisco dei termini non esclusivi che permetterebbero allo streamer di alternarsi fra le due piattaforme. Una clausola sicuramente non studiata per questi momenti di down della piattaforma, che restituiscono una figura barbina considerando i recenti annunci e il perenne uptime inamovibile di Twitch garantito dall’infrastruttura di Amazon Web Services (AWS), la quale per certo – con rispetto parlando nei confronti di Cloudflare, anche perché l’attuale problema sembra essere dell’host e non della CDC, quindi di Kick stesso – non ha rivali.
Kick down, quanto è importante per uno streamer?
La notizia del disservizio di Kick che potrebbe sembrare a primo impatto banale, e non degna di nota si incastra in un contesto delicato dove chi fa dell’intrattenimento in diretta il proprio lavoro riceve un danno da non sottovalutare. La programmazione delle dirette è causa della programmazione stessa della vita dei Creator e condiziona in parte anche le attività dei fedelissimi che attendo la diretta oppure programmano i propri impegni per seguire lo streamer.
Senza andare oltre con la fantasia, basti pensare a quanti dovendo scegliere di andare in palestra in un orario o l’altro, applichino una preferenza per seguire un contenuto gradito in quello che a oggi è sempre più un palinsesto d’intrattenimento personale, definito dai proprio ritmi e gusti.
Tutto questo viene a decadere quando, anche se per poche ore – che possono essere anche superiori quindi alla durata di una diretta – il luogo di lavoro e al contempo somministratore di intrattenimento non è disponibile.
La differenza con Twitch, le linee guida più permissive
C’è da dire che la piattaforma di Kick è al momento in stato di beta, pertanto momenti come questi sono da mettere nel computo totale e vanno trattati come piccoli ostacoli in un arduo percorso di scalata – ostile oserei dire – nei confronti di Twitch. Difatti la piattaforma verde sta provando in tutti i modi, senza esclusione di colpi attingendo alle ingenti risorse dei proprio sponsor, a portare streamer sulla propria piattaforma. Anche se questo dovesse significare coprire i costi di eventuali penali applicate di Twitch.
L’altra arma, oltre quella del denaro che Twitch sembrava voler ridurre nelle tasche degli streamer salvo poi fare un clamoroso dietrofront nel giro di pochissime ore, è l’applicazione di linee guida molto più permissive.
Non sarà difficile incontrare durante la vostra navigazione hot tub, nudità e gioco d’azzardo a gogo.
Una declinazione differente dello streaming, più un parco giochi per adulti con una telecamera in mano lontano dal concetto rivoluzionario che Justin TV ci ha regalato e che Twitch sembra aver dimenticato.
In questo momento storico la giusta concorrenza è l’unico strumento che forse potrà salvare Twitch stessa dalle proprie azioni e tutelare i lavoro di milioni di Creator che a oggi hanno un alternativa, che seppur non così solida li paga molto di più.
Staremo a vedere se basteranno soldi e marketing aggressivo per superare Mixer in intenti e spodestare il colosso viola che sta dando qualche segno di cedimento.